Il Bilancio Partecipativo è una forma di coinvolgimento diretto dei cittadini alla vita del proprio paese per decidere, insieme alle amministrazioni, come gestire le risorse pubbliche o parte di esse. Il Bilancio Partecipativo è anche uno spazio reale di confronto democratico, nel quale l’amministrazione insieme ai cittadini, alle associazioni e a tutte le realtà attive, hanno l’opportunità di discutere e progettare un percorso condiviso, volto al miglioramento del proprio territorio.
Proprio per cercare di portare in consiglio la nostra proposta, oggi, domenica 27 luglio a partire dalle ore 19 saremo presenti in piazza XX Settembre per raccogliere le firme da allegare alla nostra istanza. Più firme raccoglieremo e più saranno le probabilità che la nostra istanza arrivi in consiglio comunale per una discussione e si spera, approvazione.
Partecipa al cambiamento, vieni a firmare. Una firma non costa nulla ma vale tanto
.
domenica 27 luglio 2014
sabato 26 luglio 2014
LA TUA VOCE IN BILANCIO: RACCOLTA FIRME "PETIZIONE BILANCIO PARTECIPATIVO"
Il Bilancio Partecipativo è una forma di coinvolgimento diretto dei cittadini alla vita del proprio paese per decidere, insieme alle amministrazioni, come gestire le risorse pubbliche o parte di esse.
Il Bilancio Partecipativo è anche uno spazio reale di confronto democratico, nel quale l’amministrazione insieme ai cittadini, alle associazioni e a tutte le realtà attive, hanno l’opportunità di discutere e progettare un percorso condiviso, volto al miglioramento del proprio territorio.
Le valutazioni e le proposte dei cittadini generalmente non riguardano l’intero bilancio, ma una parte del budget dell’ente, uno o più capitoli di spesa del bilancio che interessano direttamente la cittadinanza come per esempio i trasporti locali o le politiche culturali e sociali. L’ente stabilisce la quantità del budget e i cittadini sono chiamati a confrontarsi per decidere come investire i soldi disponibili.
Dopo una prima fase di informazione e formazione i cittadini sono chiamati a riunirsi in assemblee per poter segnalare, rivolgere domande ma soprattutto per poter proporre idee e progetti. A quel punto dei cittadini delegati si incontrano per conoscere le esigenze emerse, per studiarle e trasformarle in interventi concreti e trasmetterle , quindi, agli uffici tecnici per una loro valutazione e verifica di fattibilità (stima dei costi e tempi necessari per la loro attuazione). Le informazioni derivanti dallo studio di fattibilità vengono comunicate ed i cittadini sono chiamati ad esprimere la propria preferenza tra le proposte che hanno superato la verifica di fattibilità. Si costruisce una griglia di priorità in base all’esito della votazione.
Le proposte votate come prioritarie vengono inserite nel Bilancio di Previsione. In Italia molti Comuni hanno introdotto il Bilancio Partecipativo come meccanismo di redazione di una parte del Bilancio di Previsione, tra cui citiamo come esempi Pieve Emanuele e Canegrate (MI), Grottammare (AP), Capannori (LU) e Cascina (PI) e altri Comuni italiani.
Riteniamo che questo strumento di democrazia diretta sia capace di ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Il Bilancio partecipativo è processo, strumento e spazio in cui si deve poter ricostruire nel tempo e in maniera collettiva il concetto di “bene comune”, trasformando le tensioni in un progetto condiviso improntato al dialogo con le istituzioni ed e per questo che chiediamo l’aiuto di tutti i cittadini molesi.
Domenica 27 luglio a partire dalle ore 19 saremo presenti in piazza XX Settembre per raccogliere le firme da allegare alla nostra istanza. Più firme raccoglieremo e più saranno le probabilità che la nostra istanza arrivi in consiglio comunale per una discussione e si spera, approvazione.
Partecipa al cambiamento, vieni a firmare. Una firma non costa nulla ma vale tanto.
Il Bilancio Partecipativo è anche uno spazio reale di confronto democratico, nel quale l’amministrazione insieme ai cittadini, alle associazioni e a tutte le realtà attive, hanno l’opportunità di discutere e progettare un percorso condiviso, volto al miglioramento del proprio territorio.
Le valutazioni e le proposte dei cittadini generalmente non riguardano l’intero bilancio, ma una parte del budget dell’ente, uno o più capitoli di spesa del bilancio che interessano direttamente la cittadinanza come per esempio i trasporti locali o le politiche culturali e sociali. L’ente stabilisce la quantità del budget e i cittadini sono chiamati a confrontarsi per decidere come investire i soldi disponibili.
Dopo una prima fase di informazione e formazione i cittadini sono chiamati a riunirsi in assemblee per poter segnalare, rivolgere domande ma soprattutto per poter proporre idee e progetti. A quel punto dei cittadini delegati si incontrano per conoscere le esigenze emerse, per studiarle e trasformarle in interventi concreti e trasmetterle , quindi, agli uffici tecnici per una loro valutazione e verifica di fattibilità (stima dei costi e tempi necessari per la loro attuazione). Le informazioni derivanti dallo studio di fattibilità vengono comunicate ed i cittadini sono chiamati ad esprimere la propria preferenza tra le proposte che hanno superato la verifica di fattibilità. Si costruisce una griglia di priorità in base all’esito della votazione.
Le proposte votate come prioritarie vengono inserite nel Bilancio di Previsione. In Italia molti Comuni hanno introdotto il Bilancio Partecipativo come meccanismo di redazione di una parte del Bilancio di Previsione, tra cui citiamo come esempi Pieve Emanuele e Canegrate (MI), Grottammare (AP), Capannori (LU) e Cascina (PI) e altri Comuni italiani.
Riteniamo che questo strumento di democrazia diretta sia capace di ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Il Bilancio partecipativo è processo, strumento e spazio in cui si deve poter ricostruire nel tempo e in maniera collettiva il concetto di “bene comune”, trasformando le tensioni in un progetto condiviso improntato al dialogo con le istituzioni ed e per questo che chiediamo l’aiuto di tutti i cittadini molesi.
Domenica 27 luglio a partire dalle ore 19 saremo presenti in piazza XX Settembre per raccogliere le firme da allegare alla nostra istanza. Più firme raccoglieremo e più saranno le probabilità che la nostra istanza arrivi in consiglio comunale per una discussione e si spera, approvazione.
Partecipa al cambiamento, vieni a firmare. Una firma non costa nulla ma vale tanto.
mercoledì 23 luglio 2014
STOP FITTI D’ORO PUGLIA

Sono centinaia gli attivisti del M5S coinvolti in quella che è da considerarsi una vera e propria operazione salvadanaio per le casse della Regione Puglia, delle immortali Province,
dei Comuni e degli Enti spendaccioni: chiedere di avvalersi della Legge n. 137 del 13 Dicembre 2013 per annullare i contratti d'oro di locazione stipulati dalle pubbliche amministrazioni.
Secondo il testo della Legge Legge 13 Dicembre 2013 n.137 gli amministratori pubblici hanno la possibilità di bloccare da subito, precisamente dal 1 agosto, i contratti di locazione già stipulati ma ritenuti eccessivi come spesa economica. Ogni amministratore pubblico può decidere in autonomia se ritenere un costo di affitto normale o eccessivo, nella seconda ipotesi ha la facoltà di rinegoziare i costi. La norma sugli affitti d'oro è da considerarsi come un enorme cancellino economico: con la possibilità di recedere da contratti nei quali non sia stata stabilita una scadenza, si potrebbero eliminare milioni di euro dalla lavagna della spesa pubblica improduttiva pugliese, con una tangibile riduzione della pressione fiscale per tutti i cittadini pugliesi.
Per sensibilizzare e segnalare gli sprechi gli attivisti di tutta la regione hanno protocollato nella maggioranza dei centri urbani e degli enti locali la richiesta di censire con urgenza tutti i contratti di affitto pubblicandoli on line, con tanto di nome dei contraenti, e di operare l'analisi dei costi. In tutta la regione sono stati contattati oltre 150 Enti Pubblici locali, segnalando l’esistenza della Legge, senza dimenticare gli Enti con autonomia amministrativa meno conosciuti ai più:
Istituti di Ricerca, Parchi, Ordini, Autorità Portuali e ASL hanno tutte ricevuto copia della Richiesta di Adesione alla Legge in oggetto.
Questa è la notizia positiva, quella negativa è che occorre fare presto!
I termini per avvalersi della legge in oggetto scadono il 31 luglio: gli enti pubblici possono comunicare, entro tale data il preavviso di recesso dai contratti di locazione di immobili in corso. Il recesso verrà perfezionato decorsi centottanta giorni dal preavviso, anche in deroga ad eventuali clausole che lo limitino o lo escludano.
La notizia veramente sconfortante è che buona parte degli enti locali, però, non sono a conoscenza del fatto che possono recedere da contratti particolarmente onerosi, fosse anche solo per rinegoziare integralmente a loro favore i contratti di affitto.
La battaglia del MoVimento 5 Stelle contro gli sprechi e i privilegi, condotta in Parlamento, è la dimostrazione dei risultati che si possono ottenere quando le istituzioni lavorano nell’interesse generale: con l’emendamento sugli affitti d’oro gli sprechi e i privilegi della politica si possono ridurre immediatamente a beneficio di tutti.
Adesso non resta che estendere questo benificio anche agli enti locali. È giunto il momento di porre fine all'era del clientelismo e di dare il via a quella delle istituzioni al servizio della collettività, anche in Puglia.
I firmatari della richiesta
SENATORI
Maurizio Buccarella
Alfonso Ciampolillo
Daniela Donno
Barbara Lezzi
DEPUTATI
Giuseppe Brescia
Francesco Cariello
Giuseppe D’Ambrosio
Diego De Lorenzis
Giuseppe L’Abbate
Emanuele Scagliusi
DEPUTATI PARLAMENTO EUROPEO
Rosa D’Amato
GRUPPI TERRITORIALI
Acquaviva 5 Stelle
Adelfia 5 Stelle - Amici Di Beppe Grillo
Altamura 5 Stelle
Amici Di Beppe Grillo Alberobello
Movimento Cinque Stelle Bari
Amici Di Beppe Grillo Bitonto
Capurso 5 Stelle
5 Stelle Casamassima
Cassano In Movimento
5 Stelle Castellana
Conversano 5 Stelle
Associazione Liberi Cittadini Corato
Giovinazzo 5 Stelle
Gravina Cinque Stelle
Modugno 5 Stelle
Mola Di Bari A 5 Stelle
5 Stelle Molfetta
Associazione Monopoli 5 Stelle
Movimento Cinque Stelle Noci
Palo in Movimento
Meetup Palo 5 Stelle
Poggiorsini 5 Stelle
Movimento 5 Stelle Polignano
Putignano In Movimento
Rutigliano 5 Stelle
Terlizzi 5 Stelle
Triggiano 5 Stelle
Turi In Movimento
Valenzano In Movimento
Movimento 5 Stelle Andria
Cittadini A 5 Stelle In Movimento A Bisceglie
Amici Di Beppe Grillo Minervino Murge
Amici Di Beppe Grillo - Liberi Di Scegliere, Voglia Di Vincere - S.Ferdinando di Puglia
Grilli Di Trani
5 Stelle Uniti Per Brindisi
Latiano5stelle
Mesagne 5 Stelle, Amici Di Beppe Grillo
Meetup Ostuni 5 Stelle
Cittadini In Movimento San Pietro Vernotico
Associazione San Vito Dei Normanni 5 Stelle - Amici Di Beppe Grillo
5 Stelle Torchiarolo
Torre Santa Susanna A 5 Stelle
Meetup Villa Castelli 5s
Carosino Beppe Grillo Meetup - Un Cuore A 5 Stelle.
Meetup Castellaneta Aperta M5s
Grottaglie 5 Stelle
5 Stelle Leporano
Meetup Manduria 5 Stelle
Meetup 5 Stelle Martina Franca
Meetup Massafra 5 Stelle
Mottola 5 Stelle
Palagianello In Movimento
Palagiano 5 Stelle
Meetup Pulsano 5 Stelle
Amici Di Beppe Grillo - Meet Up 192 - Taranto
Meetup Casarano 5 Stelle
Attivisti M5s Corsano
Gallipoli In Movimento
Meetup M5S Attivisti Lecce
Salentini Uniti Con Beppe Grillo Lecce
Martano 5 Stelle
Matino 5 Stelle - Amici di Beppe Grillo
Meetup Nardò - Amici di Beppe Grillo
Neviano A Cinque Stelle
Porto Cesareo 5 Stelle
Meetup Racale 5 Stelle
5 Stelle Per Tricase
Attivisti 5 Stelle Ascoli Satriano
Cagnano Varano 5 Stelle
Meetup 5 Stelle Candela
I Grilli Di Cerignola
Risveglio Civile 5 Stelle Foggia
Foggia A 5 Stelle
5 Stelle Foggia
Meetup 8-PS2 Foggia
Sipontini 5 Stelle in Movimento - Manfredonia
Amici Di Beppe Grillo Monte S. Angelo
5 Stelle Orta Nova
5 Stelle Peschici
San Giovanni Rotondo Cinque Stelle
5 Stelle San Marco In Lamis
Meetup Del Gargano
Meetup 5 Stelle San Severo
Pentastellati San Severo
Meetup 5 Stelle Torremaggiore
martedì 22 luglio 2014
I GIARDINI DI DON PEDRO: TRA BELLEZZA E DEGRADO
In quanti a Mola conoscono dove si trovano e soprattutto cosa
contengono i "Giardini di Don Pedro"? Probabilmente pochi, considerato
il fatto che l'opera scultorea, realizzata dall'artista molese
Pietro Di Giorgio, meglio noto come Don Pedro, situata tra via
Rutigliano e via Massimeo, non è accessibile ai cittadini e si trova in
uno stato di totale degrado.
E pensare che qualche anno fa, grazie
ai fondi Urban, l'area era stata completamente ristrutturata per poi
ritornare nuovamente in uno stato di incuria e abbandono. Da notare
all'interno del giardino la presenza di un custode, il quale non può
provvedere da solo alla manutenzione e cura di tutta la struttura.
Riteniamo inammissibile che la bellezza di una originale realizzazione
artistica, in cui viene rievocata la suggestiva simbologia Maya, sia
mortificata e interdetta a potenziali visitatori.
Chiediamo,
pertanto, che il sindaco Diperna e la sua giunta si attivino affinché
sia pianificata un'adeguata valorizzazione di tutta l'area anche
coinvolgendo l'iniziativa privata e l'associazionismo (attualmente la
parte dei giardini relativa al parco giochi è affidata all'associazione
“Contrada del Drago”).
I Giardini di Don Pedro costituiscono
un'opera d'arte a cielo aperto e, quale esclusiva di Mola, potrebbero
diventare una concreta attrattiva turistica, restituire dignità e
orgoglio ad un quartiere periferico e contribuire alla crescita
culturale ed economica del nostro paese.
mercoledì 16 luglio 2014
L'8 X MILLE: IL COMUNE DI MOLA SI ATTIVI.
A partire da quest'anno, grazie ad un
emendamento del Movimento 5 Stelle alla legge di stabilità 2014 che ha
modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può
destinare la propria quota oltre che ad «interventi straordinari per la
fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati,
conservazione di beni culturali» anche per «ristrutturazione,
miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed
efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica».
A Mola sono presenti edifici scolastici di competenza comunale che
necessitano di interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in
sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico. Ogni
anno, in occasione della dichiarazione dei redditi, il contribuente
italiano può effettuare una scelta in merito alla destinazione dell’8
per mille del gettito IRPEF.
Per questo motivo, abbiamo presentato
un'istanza al sindaco con la quale chiediamo di impegnarsi a inoltrare
formale richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 30
settembre 2014 e fare in modo che l'8 per mille statale sia usato per
intervenire su tutti gli istituti scolastici che attualmente versano in
uno stato di decadimento al fine di garantire la sicurezza e il diritto
allo studio dei nostri bambini.
EFFICIENZA ENERGETICA: SE NON ORA, QUANDO?
Un Comune a consumo zero capace di rispettare l'ambiente, è questo in sintesi ciò che sogniamo e che avanziamo con la nostra istanza al Sindaco Diperna, facendo leva sulla possibilità di accedere al maxi-finanziamento da 15 milioni di euro messo a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico.
Una città
"ecologicamente sana" a tutti gli effetti, il progetto, riservato alle
regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, prevede contributi a fondo
perduto volti ad incentivare la
"sostenibilità energetica". Sono finanziabili gli impianti fotovoltaici,
solari termici, di minicogenerazione, impianti di climatizzazione a
pompa di calore, interventi di relamping, i beni per l'efficienza
energetica da installare negli edifici comunali: scuole e succursali del
municipio e tutti gli immobili destinati ad uso pubblico di proprietà
del Comune.
Gli interventi devono avere un importo compreso tra 40mila e
270mila euro. «Le richieste di concessione del contributo potranno
essere presentate a partire dal 21 luglio 2014. I contributi saranno
assegnati sulla base di una procedura a sportello, nel rispetto
dell'ordine cronologico di presentazione delle istanze e fino ad
esaurimento delle risorse disponibili».
Un invito ad accelerare i tempi,
quello di cui ci facciamo promotori, per evitare di perdere l'occasione
di finanziamento. Un'opportunità che potrebbe consentire al Comune- nel
lungo periodo- di abbattere i costi del consumo energetico, rispettando
l'ambiente e facendo fronte ai problemi finanziari con cui sono
costretti a fare i conti le amministrazioni comunali in questo periodo.
Ulteriori chiarimenti possono essere ottenuti collegandosi al sito: http://www.poienergia.gov.it/
domenica 13 luglio 2014
DISCARICA MARTUCCI, RENZI STENTA A COSTITUIRSI PARTE CIVILE

Ma il Ministro del Governo Renzi, nella sua risposta, non ha fatto altro
che ribadire ciò che già aveva affermato lo scorso 17 aprile in
Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati. Ovvero che “in questa
fase del procedimento, non è possibile effettuare la costituzione di
parte civile essendo essa perfezionabile, una volta ottenuta
l’autorizzazione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, solo
all’udienza preliminare o dibattimentale o comunque (in quanto atto
perfezionabile fuori udienza) solo dopo che sia stata esercitata
l’azione penale da parte della Procura della Repubblica all’esito della
fase delle indagini preliminari, con la formulazione dell’imputazione e
la richiesta di rinvio a giudizio.
Si conferma, tuttavia, quanto già in precedenza rappresentato circa l’intenzione del Ministro dell’Ambiente di esercitare, nel caso di specie, la facoltà di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni conseguenti da reato, ivi compreso il danno ambientale, una volta che esso sarà proceduralmente consentito”.
Si conferma, tuttavia, quanto già in precedenza rappresentato circa l’intenzione del Ministro dell’Ambiente di esercitare, nel caso di specie, la facoltà di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni conseguenti da reato, ivi compreso il danno ambientale, una volta che esso sarà proceduralmente consentito”.
Tutto ciò, nonostante nell’ interrogazione parlamentare si era già
sottolineato con documenti alla mano che sin dal “Piano regionale dei
siti potenzialmente contaminati ai sensi del decreto ministeriale 16
maggio 1989”, il primo lotto della megadiscarica Martucci fu inserito
dall’ENEA tra i siti da bonificare addirittura al 25esimo posto tra
quelli più a rischio (su un totale di 289) mentre la “vecchia discarica
comunale”, non controllata e non autorizzata ai sensi del decreto del
Presidente della Repubblica 915/1982, fu inserita al 140esimo posto. E
nonostante in contrada Martucci siano presenti doline e inghiottitoi
tipici dei territori carsici, come evidenziato sia nel libro-inchiesta
“L’ultimo chiuda la discarica” di Pietro Santamaria sia dalla Procura di
Bari che, a seguito del sopralluogo del 31 gennaio 2013, riscontrò “la
presenza di vore”. Tanto che il Comitato tecnico provinciale, il 12
marzo 2013, ha affermato che “l’intervento non è coerente con le
prescrizioni di normativa”. Infatti, il decreto legislativo n. 36 del
2003 afferma che le discariche non vanno ubicate “in corrispondenza di
doline, inghiottitoi o altre forme di carsismo superficiale.
“E se la valutazione di impatto ambientale per l’impianto complesso di
trattamento dei rifiuti, con annessa discarica, si concluse con esito
positivo ‘esclusivamente in considerazione del contesto determinatosi
nella Regione Puglia in materia di smaltimento rifiuti e della
conseguente e persistente emergenza e con lo scopo di completare il
ciclo integrato di gestione dei rifiuti’.
Oggi, alla luce delle coraggiose denunce e del conclamato danno
ambientale esistente in questo territorio del sud-est barese, non
comprendiamo come il Ministro dell’Ambiente possa ancora temporeggiare.
Il nostro fiato sul collo non mancherà e presseremo il Governo Renzi
affinché si costituisca parte civile, nell’interesse di tutti i
cittadini di Conversano, Mola e Polignano.
sabato 12 luglio 2014
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM
Non tutti i cittadini Molesi sanno che a partire dal 2014 è attiva la nuova imposta unica comunale (IUC) fondata su due presupposti: possesso degli immobili (collegato al loro valore e natura) e fruizione dei servizi comunali.
Essa si compone di: – IMU di natura patrimoniale, dovuta dal possessore
di immobili, escluse le abitazioni principali. – TARI tassa sui
rifiuti, destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e
smaltimento rifiuti, a carico dell’utilizzatore di immobili. – TASI
riferita ai servizi comunali, ovvero tributo per i servizi indivisibili,
a carico del possessore e dell’utilizzatore di immobili.
L’Imu
è l’imposta municipale già in vigore dal 2012, con alcuni piccoli
ritocchi che hanno -tra gli altri- resa definitiva l’esenzione della
prima casa. La Tari e la Tasi vanno a sostituire la Tares, abrogata dal
2014. Quindi se da un lato la Tari sostituisce la tariffa dei rifiuti
insita nella Tares, la Tasi sostituisce la “maggiorazione statale” della
Tares creata allo stesso scopo (servizi comunali indivisibili), per
intenderci i famosi 0,30 cent/mq. Come regola generale fissata dalla
legge, l’aliquota base della Tasi è pari all’1 per mille, calcolata
sulla base imponibile IMU. Stara ai comuni decidere se alzarla
ulteriormente o abbassarla fino ad azzerarla. Sostanzialmente con questa
norma, Letta e Renzi hanno reintrodotto l’Imu (CAMUFFATA) sulla prima
casa, per giunta peggiorando la norma, infatti il soggetto obbligato al
pagamento è colui che possiede o detiene i locali o le aree. In buona
sostanza sono oggetto di questo prelievo anche gli occupanti che
vedranno, quindi, imputarsi il relativo tributo nella misura massima del
30% dello stesso.
Ad oggi non ci è dato sapere le intenzioni
di questa amministrazione in merito alla TASI. Al tal proposito,
ricordiamo che comuni come Assemini e Ragusa (comuni amministrati da
sindaci a 5 stelle) hanno azzerato la TASI e quindi i cittadini non
saranno chiamati a pagarla.
Ma veniamo alla TARI. Con delibera n°91/2014 (http://goo.gl/9wG7IZ)
la Giunta Diperna ha deciso di sottoporre al Consiglio Comunale che il
versamento TARI per l’anno 2014 sia effettuato in numero 3 rate, con
SCADENZA nei mesi di – SETTEMBRE–NOVEMBRE 2014 e MARZO 2015. Il prelievo
dovrà avvenire nei seguenti termini, le prime due rate dovranno essere
di acconto e l’ultima di saldo/conguaglio.
Ma veniamo nel dettaglio, la delibera dispone che:
-1^ RATA “acconto”, scadenza 30 SETTEMBRE 2014 l’importo sarà pari al
45% di quanto dovuto applicando alle superfici occupate le tariffe
vigenti al 31.12.2013 ai fini TARES, oltre il tributo provinciale;
-2^ RATA “acconto”, scadenza 30 NOVEMBRE 2014 l’importo sarà pari al
35% di quanto dovuto applicando alle superfici occupate le tariffe
vigenti al 31.12.2013 ai fini TARES, oltre il tributo provinciale;
-3^ RATA “saldo/conguaglio”, scadenza 31 MARZO 2015 la rata di
saldo/conguaglio sarà calcolata sulla base dell’importo annuo dovuto a
titolo di TARI 2014, tenuto conto delle tariffe definitive stabilite con
apposita delibera Comunale, dal quale saranno scomputati i pagamenti
delle rate in acconto.
Quindi sostanzialmente il cittadino sarà
chiamato a pagare entro la fine dell’anno l’ottanta per cento di quanto
dovuto con la TARES. Questo ci preoccupa molto e dovrebbe preoccupare
molto anche le imprese e in particolare quelle categorie che hanno avuto
i maggiori aumenti rispetto alla TARSU.
Su questa decisione dell’amministrazione, quindi bisogna fare due osservazioni una di merito e l’altra di metodo.
MERITO: Nel momento in cui si decide di far pagare un importo pari al
80% (prime due rate Settembre e Novembre 2014) applicando le tariffe
vigenti ai fini TARES, l’amministrazione sta lanciando un messaggio
preciso. “Le tariffe TARI 2014 cambieranno poco rispetto a quelle della
TARES 2013”. Infatti, facendo i conti della serva si deduce che un
fruttivendolo dovrà pagare, a conti fatti, per un locale di 150 mq, un
acconto (prime due rate) pari a 7118,4 € a fronte di 8898 pagati
complessivamente con la TARES 2013 e a fronte di 2041 € pagati
complessivamente con la TARSU 2012. Errare è umano, perseverare è
diabolico.
METODO: L’amministrazione ha deciso di far pagare le
prime due rate di acconto, in base alle tariffe deliberate per la
Tares, nelle more dell’approvazione delle tariffe e della
regolamentazione Tari, come consentito dalla legge. Ma per quale motivo
si decide di operare in tal senso visto che l’approvazione delle tariffe
TARI deve avvenire entro e non oltre il termine stabilito da norme
statali per l’approvazione del bilancio di previsione, attualmente
indicato al 31 luglio 2014? Perché non approvare entro quella data le
tariffe TARI? Perché non sfruttare i pochi ma significativi margini di
manovra che ci offre la normativa in materia TARI? Infatti la normativa
dà la possibilità ai comuni di decidere in maniera molto più flessibile
le tariffe (vedi comma 652 della legge 147/2013).
E come se
l’amministrazione desse per scontato che il governo posticiperà
ulteriormente il termine stabilito per l’approvazione del bilancio di
previsione degli enti locali. E se tale situazione dovesse verificarsi
non vediamo il motivo per cui si debba aspettare ancora. Tanti sono i
comuni che hanno approvato il regolamento sulla IUC e le relative
tariffe TARI con annesso e connesso bilancio di previsione, ma forse per
una amministrazione che si è ridotta ad approvare nell’ultimo giorno
utile il consuntivo, forse è chiedere troppo (sic.)
Siamo molto
preoccupati per la situazione ormai intollerabile in cui versano i
cittadini Molesi vessati ormai da tasse insostenibili. Speravamo che
l’amministrazione cogliesse il nostro invito (fatto l’anno scorso) a far
si che a partire da quest’anno si sperimentasse la tariffa puntuale.
Caro Sindaco le nostre istanze arrivano sul vostro tavolo? Le legge? ..
Non sarebbe male se ogni tanto, e dico ogni tanto ci rispondesse!
P.s. A tal proposito le vogliamo ricordare che in data 4 aprile abbiamo protocollato un’istanza (http://goo.gl/CXIt2E)
avendo come oggetto “Introduzione della Tariffa Puntuale e di nuovi
parametri per l’ottenimento di agevolazioni, riduzioni e esenzioni in
merito alla TARI 2014.”
mercoledì 2 luglio 2014
HABEMUS RENDICONTO FINANZIARIO 2013
Il consiglio comunale ha approvato, lunedì 30 giugno, il rendiconto finanziario 2013 meglio conosciuto come Bilancio Consuntivo. La sua approvazione è avvenuta nell’ultimo giorno utile stabilito dalla legge, dopo tre sedute dichiarate deserte, nelle quali la maggioranza ha fatto mancare il numero legale.
Ovviamente il tutto è riconducibile alle spaccature interne che ormai ci sono nella maggioranza.
Ormai sono tanti i malumori che imperversano nella maggioranza dove i consiglieri lamentano poco coinvolgimento nelle decisioni dell’amministrazione.
Conferma avuta anche nella seduta che ha visto approvare il conto consuntivo dove il consigliere Bufo e il consigliere Quirino si sono rifiutati di votare il rendiconto. A quanto pare il Sindaco non riesce a convincere neanche gli esponenti della SUA maggioranza.
A destare scalpore non sono state le assenze ripetute dei consiglieri o almeno non solo, ciò che ha fatto infuocare l’aula del consiglio (già infuocata di suo), è stato sicuramente il mancato riconoscimento di un debito fuori bilancio che ammonterebbe a € 834.984,82. La Corte d’Appello di Bari ha condannato il Comune di Mola di Bari, con sentenza 570/2013 depositata il 12 giugno 2013, a pagare la suddetta somma per un contenzioso risalente agli anni ottanta.
La dottrina prevalente è concorde nel ritenere quale fonte del riconoscimento di legittimità del debito, la presenza di una sentenza esecutiva a prescindere dal fatto che essa lo sia provvisoriamente o definitivamente. Stando alle parole del Sindaco, il comune ha appreso del debito solo in data 23 ottobre 2013.
Il riconoscimento del debito deve avvenire entro e non oltre l’esercizio nel quale quella sentenza è divenuta nota all’ente, quindi prima della chiusura dell’esercizio 2013. Possibile che in otto mesi non si sia riuscito a portare in consiglio il riconoscimento di tale debito. Eppure il “DISCIPLINARE PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI LEGALI ESTERNI” parla chiaro in quanto dispone all’art 14 “Per le esecuzioni delle sentenze e decisioni giurisdizionali si procederà, ai sensi dell’art. 194 del TUEL (D.lgs 267/2000), al riconoscimento del debito fuori bilancio al fine di evitare procedimenti esecutivi in danno al Comune, con ulteriore aggravio di spese, ricorrendone i presupposti.”
A prescindere dal bilancio consuntivo approvato, come già detto, nell’ultimo giorno utile, il comune ha adesso tempo un mese per trovare sia le risorse che servono per sanare questo debito e sia quelle da destinare al famoso fondo promesso alle imprese che dovrà elargire i contributi agli stessi vessati dalla TARES. Il tutto dovrà avvenire entro il termine previsto per l’approvazione del bilancio di previsione stabilito per legge, salvo nuove proroghe statali, al 31 luglio (per giunta coincidente con il pagamento dell’ultima rata TARES 2013).
Vi terremo aggiornati sull’evolversi della situazione.
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