venerdì 8 novembre 2013

DIBATTITO SULLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO E SULLA DISCARICA MARTUCCI

In data 3 novembre 2013 abbiamo organizzato un incontro sulla strategia rifiuti zero e sulla discarica Martucci con la partecipazione del portavoce M5S deputato Giuseppe L'Abbate e del prof. Pietro Santamaria, ricercatore universitario ed esperto della materia.

L'incontro, moderato dall'attivista Lorenzo Di Bari, è iniziato con la relazione del prof. Santamaria che ha descritto brevemente la storia della discarica di contrada Martucci, terra originariamente fertile per la profondità del terreno e la terra rossa mediterranea e poi deturpata dall'attività delle cave abusive, dalla vendita del terreno ed infine dallo smaltimento dei rifiuti.

E' opportuno ricordare che prima del 1982 i rifiuti venivano smaltiti in discariche di fortuna, incontrollate ed in contrada Martucci erano presenti cave di terreno spesso abusive. 

Con il DPR 915/82 furono autorizzate e poste a norma le discariche che risultavano esercitate all'entrata in vigore della stessa legge ed i Lombardi, dopo aver acquistato alcune cave di terreno da privati titolari di ditte di escavazioni, dichiararono di esercitare l'attività di discarica nelle stesse cave prima dell'entrata in vigore del DPR 915/82, producendo un documento firmato dal sindaco di Conversano del 1983 (on.Giuseppe Di Vagno) che dichiarava che la discarica in contrada Martucci era già attiva all'entrata in vigore della legge. Questo potrebbe essere stato l'atto formale di nascita della discarica Martucci, in cui sono stati scaricati nel corso degli anni milioni e milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da tutta Italia.

La discarica Martucci potrebbe essere una di quelle discariche nella provincia di Bari, utilizzate dalle organizzazioni criminali per lo smaltimento abusivo di rifiuti, come rivela il pentito di camorra Schiavone?

Se da un lato si può rilevare tanta superficialità ed eccessi di bontà nei confronti dei fratelli Lombardi da parte di comuni, province, regioni ed altri enti pubblici, dall'altra le comunità di Mola e Conversano, sin dagli anni 90, prendendo coscienza della minaccia ambientale, diedero avvio ad una lunga serie di proteste pacifiche ancor oggi vive e decise, ancor più motivate dalle recenti indagini giudiziarie e dalle analisi che hanno rivelato presenza di metalli pesanti nelle acque di alcuni pozzi nei pressi della discarica.

E' il rifiuto oppure la cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti a causare il disastro ambientale oltre che economico a cui stiamo assistendo? Il rifiuto dovrebbe essere risorsa e non danno.

Dalla relazione del prof. Santamaria è emerso che il costo maggiore per lo smaltimento dei rifiuti deriva dalla spesa per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e dalla spesa per il conferimento agli impianti di compostaggio della frazione di umido. Ridurre i quantitativi di indifferenziato conferiti in discarica significa abbattere la principale voce di spesa per i comuni, tutelando cittadini e imprese da aumenti indiscriminati della tassa rifiuti. 

Per ottenere questo è necessario organizzare meglio la raccolta differenziata in cui il valore aggiunto non è solo la tecnologia ma anche il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale; è necessario inoltre incentivare il compostaggio domestico e rurale, realizzare impianti di recupero e selezione dei rifiuti in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla raccolta differenziata, introdurre la tariffa puntuale cioè un sistema di tariffazione che faccia pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere, un meccanismo che premierebbe il comportamento virtuoso dei cittadini. 

Nel nostro paese alcuni di questi servizi sono stati già pagati ed hanno un costo periodico ma non vengono attuati come ad esempio il Centro Comunale di Raccolta.

Questi ed altri sono obiettivi della strategia rifiuti zero che attualmente è il modo più veloce ed economico attraverso cui i governi locali possono contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici, alla protezione della salute, alla creazione di posti di lavoro “verdi” e alla promozione della sostenibilità locale.

Essenziale è stato l'intervento del nostro portavoce L'Abbate che, oltre a sostenere i principi della strategia rifiuti zero, ha ricordato l'interrogazione presentata ai Ministri dell'Ambiente, della Salute e dell'Agricoltura sulla tragica situazione della discarica conversanese gestita dalla Lombardi Ecologia, trasformando la discarica Martucci in un caso nazionale. Una storia che ha visto alterne vicende tendenti al torbido: autorizzazioni poco cristalline, proroghe, concessioni, mancate bonifiche, ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato, impugnazione di delibere e atti regionali e provinciali, dubbi sui pareri di enti territoriali come Asl o Arpa, sommaria gestione amministrativa della questione a più livelli, tariffe gonfiate a dismisura a tutto svantaggio della popolazione tassata ulteriormente, sequestro penale preventivo, coltivazioni innaffiate con il percolato. 

Queste le parole del nostro portavoce L'Abbate: “ho depositato una interrogazione scritta, controfirmata da altri 59 colleghi portavoce del MoVimento, che si affianca al lavoro svolto sinora, e che ci auguriamo continui a svolgere in totale autonomia e senza condizionamenti di sorta, dalla Magistratura di Bari. Chiediamo che la mega discarica di Martucci venga inserita tra i siti da bonificare di interesse nazionale, soprattutto per quel che concerne il primo lotto chiuso nel 1996 ed il terzo lotto chiuso nel 2011 e da allora non più competenza della Regione Puglia che ne ha declinato pubblicamente le responsabilità, quella regione guidata proprio da chi si vanta del termine "Ecologia" nel proprio vessillo. Chiediamo che lo Stato si costituisca parte civile per il risarcimento del danno ambientale sia per i reati al vaglio della Magistratura sia per l'avvelenamento comprovato dall'utilizzo del percolato per la coltivazione dei prodotti agroalimentari sui suoli contigui alla medesima discarica. Chiediamo di verificare gli interventi di bonifica e ripristino ambientale e di ordinare di dare corso agli adempimenti previsti dall'AIA per i lotti già chiusi. Chiediamo di mettere in sicurezza i campi coltivati nelle aree interessate dallo smaltimento illegale ed incontrollato avvenuto in passato e di tutelare la salute degli agricoltori e dei cittadini, realizzando un dettagliato studio idrogeologico di settore, propedeutico alla individuazione di pozzi spia per il controllo delle falde acquifere visti i numerosi dubbi emersi, dalla medesima indagine della Magistratura, sul lavoro dell'Arpa e per delimitare i suoli agricoli così da preservare l'intero comparto agricolo della zona, vero motore dell'economia locale. Chiediamo ai Ministri di attivarsi presso l'Istituto Superiore della Sanità, rendendone partecipe la popolazione, affinché vi siano definite, brevi e certe tempistiche per ottenere l'aggiornamento dei dati epidemiologici con l'obiettivo ultimo di dare avvio ad uno studio approfondito e dettagliato sulla salute degli abitanti. Questo chiedevano dai tempi i cittadini della Terra di Bari e questo abbiamo chiesto ai Ministri. A noi spetta il compito di farci portavoce delle istanze della gente e di non far calare l'attenzione, neppure nelle sedi istituzionali, su un tema così importante e che tanto ha cambiato e purtroppo cambierà nella quotidianità e nel futuro di tutta la popolazione del sud-est barese. Servono azioni concrete: immediate e risolutive. Non possiamo rimanere imbrigliati e condannati da coloro che, pur sapendo, non hanno mosso un dito e sono rimasti sordi, lustro dopo lustro, alle voci di lamento dei cittadini. E alla denuncia di un uomo, un vero uomo, che pur dovendo mantenere famiglia e figli, ma forse proprio per tutelare il loro futuro, ha scelto la parola all'omertà ed a cui è d'obbligo il ringraziamento di tutta la Terra di Bari".

Toccante è stato quindi l'intervento di un gradito invitato, l'uomo vero di cui parla L'Abbate, un eroe dei nostri tempi, colui che ha portato alla luce lo scandalo della mega discarica in quella terra che un tempo era chiamata la Conca d'Oro: Domenico Lestingi. 

Come gruppo di attivisti di Mola di Bari ci uniamo ai comitati cittadini ed agli altri gruppi del MoVimento Cinque Stelle di Conversano e Polignano che lottano per la chiusura della discarica Martucci, invitando i nostri amici e lettori a votare per Domenico Lestingi come candidato al premio edizione 2013, “Luisa Minazzi - Ambientalista dell'anno”, organizzato da Legambiente e da Nuova Ecologia. Il voto va inviato entro e non oltre il 10 novembre 2013 utilizzando la scheda pubblicata su La Nuova Ecologia di settembre oppure inviando un'email con i propri dati anagrafici e la propria preferenza all'indirizzo: ambientalista2013@lanuovaecologia.it.

Importanti sono stati altri interventi, in particolare quelli dei rappresentanti del Comitato “Chiudiamo la discarica Martucci” per ricordare la manifestazione del 8 novembre.

In conclusione, riguardo al nostro rapporto con comitati ed associazioni, rifacendoci alle parole di Pino Aprile, da un video pubblicato sul sito BeppeGrillo.it che invitiamo a guardare: CON I COMITATI, CON LE ASSOCIAZIONI BISOGNA FARE RETE E CONNETTERSI PER CREARE UNA NUOVA COMUNITA' E CAMBIARE LO STATO e non per creare rotture o contrapposizioni, stiamo parlando di battaglie civili, sociali e morali.

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