mercoledì 24 giugno 2015

LE RAGIONI DI UNA SCELTA


A mente fredda, con molta serenità, tranquillità e, per tanti motivi, con un po’ di distacco e disinteresse, risponderò ai tanti che, un po’ ovunque, incontrandomi, mi fermano per chiedere conto delle nostre scelte, del motivo per il quale continuiamo a rifiutare alleanze o apparentamenti con altri partiti o forze politiche.
La prima risposta che mi viene in mente, con una buona dose di autoreferenzialità, è: perché Noi siamo il Movimento Cinque Stelle, e dunque è noto a tutti che non facciamo alleanze. In realtà le cose non stanno proprio cosi, questa è la motivazione principale adoperata dai media in modo inconsapevole, per ignoranza o in modo strumentale, consapevole, per denigrare il Movimento.  E’ evidente che il 50% più uno è una utopia, non si realizzerà mai, non solo per delle banali questioni di democrazia, ma anche e soprattutto per una semplice questione numerica. In Italia, i soggetti, fisici o giuridici, che in qualche misura, in qualche modo, chi più, chi meno, hanno “mangiato” attraverso questo sistema socio-politico o continuano a farlo tuttora, sono numericamente di più di chi è escluso dal “banchetto”. Tutti questi soggetti non hanno alcun interesse al cambiamento, non lo pensano minimamente perché sopravvivono da generazioni grazie a questo “banchetto”. Ergo il raggiungimento del 50% più uno è una illusione.
E’ allora, cosa facciamo?
Noi non siamo contrari a prescindere ad intese o alleanze programmatiche con Altri. Tutto però dipende dai rapporti di forza con cui si intende avviare un accordo. Un conto è avere dei numeri, derivanti da un consenso elettorale, che permettono di sedersi ad un tavolo in un rapporto paritetico che consenta di poter far valere le proprie ragioni, le proprie idee, le posizioni e gli interessi di chi rappresenti, che consenta di far convergere sul proprio programma altre forze, che consenta di incidere in modo significativo sul cambiamento. Un altro è non avere questi numeri e dunque questa forza, sedendosi ad un tavolo in attesa di una qualunque concessione e finire per fare la parte del “pupazzo” nelle mani dei poteri forti, senza avere voce in capitolo nelle scelte strategiche future, ricoprendo ruoli marginali e non incisivi. Solo per poter dire che ci siamo anche noi.
Noi non saremo mai disposti a questi ruoli, di comparse, di marionette, noi vogliamo essere gli attori, i protagonisti del cambiamento.
Per questo abbiamo sostenuto a gran voce che: “Noi non siamo quelli della vittoria a tutti i costi, ma quelli del cambiamento”.
Sconfessando il Movimento, i nostri principi, tra cui la coerenza, e tutti i nostri elettori, avremmo potuto anche noi decidere di apparentarci con chi il giorno prima abbiamo denigrato e criticato aspramente, come hanno fatto Altri. In questo modo avremmo ottenuto due consiglieri comunali. Addirittura in questo contesto qualcuno ha azzardato l’ipotesi di assegnazione di un assessorato, sostenendo che in questo modo si sarebbe dato un senso, un significato al voto espresso dai molesi.

Ma tutto questo si sarebbe tradotto in una uscita dal Movimento, bruciando anni di attivismo. Avremmo svolto il nostro ruolo in una posizione di subordine, di inferiorità, con istanze ed iniziative che al momento opportuno sarebbero state sminuite o bloccate dai poteri forti, spingendoci inevitabilmente ad una rottura dalle ripercussioni imprevedibili. Avremmo finito per ricoprire il ruolo di comparse, mentre le decisioni che contano ed incidono per il vero cambiamento del paese verrebbero prese altrove. Che senso avrebbe avuto tutto questo? Ne sarebbe valsa la pena, solo per poter dire di avere due consiglieri in Consiglio Comunale? Avremmo vinto ma sicuramente non ci sarebbe stato quel cambiamento che auspichiamo, perché ci saremmo uniformati a vecchie e consolidate pratiche e logiche politiche che hanno portato allo sfascio questo paese, non solo Mola ma l’intera nazione.

Noi non vogliamo ricoprire il ruolo di chi, pur di esserci, ha svenduto la propria coerenza, ammesso che ci sia mai stata. Noi abbiamo voluto mantenere integra la nostra coerenza, consapevoli che qualunque intesa o alleanza o apparentamento che dir si voglia, nel contesto dei risultati del primo turno, sarebbe stata trattata da una posizione di debolezza che non avrebbe prodotto alcun cambiamento e dunque abbiamo preferito rinunciare.

“Noi non siamo quelli della vittoria a tutti i costi, siamo quelli del cambiamento”.

#il31salvatutti

Lorenzo Dibari

giovedì 11 giugno 2015

COMUNICATO STAMPA


Dopo le versioni dei due protagonisti al ballottaggio in merito alla vicenda apparentamenti, arriva la nostra che non teme smentite e che ricostruisce con circostanze e dettagli quello che è avvenuto con lo scopo di fare chiarezza e fornire un quadro esaustivo agli elettori ed ai Cittadini molesi.
Dopo le versioni dei due protagonisti, noi del Movimento 5 Stelle siamo ancora più convinti che entrambi non avevano alcun interesse nel far entrare il Movimento 5 Stelle nel Consiglio Comunale anche perché, un consigliere in meno a noi è un consigliere in più a loro, ed in politica, ma non solo, non ti regala niente nessuno. Hanno sempre pensato e mirato all’apparentamento nel momento in cui hanno realizzato che legalmente, in questo modo, potevano far fuori voci nuove ma soprattutto critiche all’interno del Comune. Hanno giocato con noi come il gatto con il topo, e noi, nella nostra ingenuità politica non ci siamo accorti di essere il topo, o meglio c’è ne siamo accorti tardi.

Cari Candidati a Sindaco...le chiacchiere stanno a zero!

Ma veniamo ai fatti

Giovedì:
Sappiamo che le due coalizioni maggiori hanno avuti contatti con le due forze politiche escluse (Ranieri - Russo) per procedere ad eventuali apparentamenti.

Venerdì:
In mattinata abbiamo subito cercato di capire se le voci circolate il giorno prima fossero vere. Abbiamo quindi incontrato sia Diperna e sia Di Rutigliano che ci hanno confermato i contatti con le coalizioni di Ranieri e Russo.
Ad entrambi abbiamo suggerito di affrontare il ballottaggio con lo stesso schieramento del primo turno in modo da dare un segnale reale di cambiamento, di coerenza e di morale alla cittadinanza. Entrambi sembrano condividere la nostra osservazione dimostrando, però, una grande diffidenza gli uni verso gli altri.
Nel pomeriggio abbiamo incontrato Di Rutigliano che ci ha comunicato la sua volontà a non apparentarsi ma, non fidandosi di Diperna, chiede ulteriori garanzie che noi non possiamo dare. Gli proponiamo quindi una dichiarazione pubblica congiunta alla presenza della stampa ritenendo che candidati coerenti non potranno rimangiarsi la parola data.
In serata incontriamo Diperna e riferiamo tutto: la nostra proposta di dichiarazione e la diffidenza di Di Rutigliano. Diperna dà la sua disponibilità alla dichiarazione pubblica e, dovendo comunicarlo alla sua coalizione, rimanda il tutto a sabato.

Sabato:
Alle ore 13:06 Diperna ci conferma la sua disponibilità alla dichiarazione pubblica congiunta, da effettuarsi in serata.
Richiamiamo subito Di Rutigliano chiedendogli una sua risposta entro le 18:00. Di Rutigliano ci convoca nel pomeriggio presso il comitato di Niki Bufo confermandoci la sua disponibilità alla dichiarazione pubblica, aggiungendo una garanzia in piú per sé e per tutti. La garanzia é la presentazione congiunta e contemporanea presso l'ufficio comunale competente, attraverso la modulistica che attesta la volontà al NON apparentamento, entro il limite temporale previsto dalla normativa vigente. Inoltre, con nostra sorpresa, tira fuori un "piano B", ossia la possibilità di apparentamento con una sola lista, che ci avrebbe consentito di conservare il seggio sulla base di calcoli matematici.
Il piano in questione ci sembra subito strano e non gli diamo peso trattandosi di un piano alternativo.
Alle 18:00 riferiamo tutto a Diperna, anche della nuova "garanzia" di presentazione del modulo sopracitato. Diperna prende atto della proposta di Di Rutigliano e ci dice che dovrà riferirlo alla sua coalizione.
Rimaniamo, dunque, in attesa di una sua risposta che non arriverà più.
Alle 20:32 Di Rutigliano contatta Dibari e gli chiede conto della risposta di Diperna aggiungendo che di fronte a se ha delle persone a cui ha fretta di dare risposte, in particolare a Russo.
A quel punto Dibari, considerando gli orari e i ritardi nelle risposte, dice a Di Rutigliano di fare quello che ritiene piú giusto ricordandogli il piano B rispetto al quale, Di Rutigliano si fa una risata. Siamo solo a Sabato ed è evidente che Di Rutigliano ha già l’accordo con Russo che era lí alle 20:30 per formalizzare il tutto, e Diperna che, dalle 18:00 non si fa più sentire il che ci fa presagire che nessuno dei due avesse la reale volontà a non apparentarsi.
Nella tarda serata riusciamo a contattare Diperna il quale giustifica la sua mancata risposta per impegni elettorali, riconfermando comunque l'incontro fissato per il mattino successivo alle ore 11:45 davanti al Comune.
Comunichiamo il tutto a Di Rutigliano ci risponde che sarà davanti al Comune già dalle ore 8:00. Gli accordi sembrano essere ancora in piedi.

Domenica:
Giungiamo così alla pantomina finale, alla commedia dell’assurdo che ha trovato il suo culmine nella giornata di domenica.
Il punto di partenza, nonostante alcuni incomprensioni nelle giornate precedenti, era che le due coalizioni, fino ad allora si erano dimostrate contrarie (almeno a parole) a privare il M5S del seggio che si erano guadagnati. Questo è il punto fondamentale, forti del quale noi ci rechiamo fuori al comune già dalle 7:45 del mattino, per vedere se ciò che a parole corrispondesse alla realtà. Alle 8:00 circa arrivano Binosi, Russo, Calefato, Di Rutigliano con i moduli di apparentamento. Parliamo con loro, rendiamo noto che Diperna non ha intenzione di apparentarsi e che quindi è possibile salvare il seggio del M5S. Loro si mostrano diffidenti nonostante la segreteria comunale abbia confermato, in loro presenza, che nessuno ha consegnato la documentazione per l'apparentamento. Procedono con la consegna della documentazione nonostante noi e alcuni della loro coalizione li invitassimo ad attendere le 11:45, orario in cui si sarebbe presentato Diperna. Alle 9:14, un nostro attivista, contatta un collaboratore di Diperna per informarlo del fatto che la coalizione di centrosinistra stava procedendo con l'apparentamento.
Verso le 9:15 consegnano la documentazione e vanno via promettendo di tornare indietro per la revoca in caso di non apparentamento di Diperna.
Poco dopo arriva Diperna e ci conferma la sua volontà di non voler apparentarsi. Inizia così la nostra ricerca del candidato sindaco di centrosinistra, non riusciamo a rintracciarlo. esponenti della sua coalizione ci dicono che forse è al Giramola ma ci assicurano che tornerà a disdire l'apparentamento. Passano ore, dopo le 13 Diperna si apparenta con Ranieri, lasciandoci con l'unica speranza che nel caso Di Rutigliano fosse tornato, come ci aveva promesso, potevano al massimo cercare di revocare entrambi gli apparentamenti (cosa da verificare insieme alla segreteria comunale). Seguono telefonate, per capire cosa ha intenzione di fare il centrosinistra, altre momenti di attesa.
Alle 14:15, a giochi ormai chiusi assistiamo, seduti fuori dal comune all'arrivo alla spicciolata di una quindicina di esponenti della coalizione Bene Comune e L'AltraMola. Una sfilata penosa ancor oggi difficile da dimenticare.
Concludiamo dicendo che noi sino all'ultimo momento utile abbiamo cercato di convincere entrambi i protagonisti del prossimo ballottaggio a rinunciare agli apparentamenti. Sino alla fine abbiamo sperato che attraverso un faccia a faccia, una stretta di mano si potesse rinunciare a questa forma subdola di alleanza in nome della trasparenza e rispetto per gli elettori. Così non é stato, non ci siamo riusciti. Nella giornata di domenica sono comparsi dei personaggi (delle coalizioni minori) che, come sempre nel loro modo di fare, si sono intromessi, alterando i faticosi equilibri raggiunti.
É vero, il nostro tentativo era finalizzato a conservare il potenziale posto nel Consiglio Comunale ma questo significava salvaguardare e rispettare la volontà di un migliaio di Cittadini che al primo turno di voto si erano espressi chiaramente in tal senso.
La verità è che nessuna delle due coalizioni al ballottaggio voleva rinunciare all'apparentamento, voleva cioè rinunciare a quella manciata di voti in più che potrebbe fare la differenza alla fine, decretando la vittoria o la sconfitta. Al di là delle diffidenze reciproche, degli impegni annunciati e non mantenuti, delle frasi dette e non dette, della coerenza più o meno di facciata, nessuno voleva veramente rinunciare a questo.
Dunque, dopo tutta questa vicenda, ed alla luce di queste considerazioni politiche, noi del Movimento 5 Stelle di Mola lasciamo ai nostri elettori la scelta di partecipare o meno a questo ballottaggio.

Movimento 5 Stelle