domenica 31 agosto 2014

RIMETTETE LE TAMERICI A POSTO

In data 27 Agosto u.s. sul lungomare di via Lungara Porto sono stati estirpati quasi tutti gli alberi presenti sul lato mare.
Si trattava di una quarantina di alberi della specie Tamerici presenti da decenni ad abbellire quella parte del nostro lungomare.
Le Tamerici sono state estirpate su disposizione dell’attuale Amministrazione Comunale, sentito il solo parere dell’ufficio comunale competente, per una grave fitopatia che ha danneggiato le piante esponendole pericolosamente al rischio caduta, con conseguenze prevedibili.
Senza entrare nel merito della decisione adottata dall’Amministrazione Comunale, gli Attivisti del gruppo "Mola di Bari a 5 stelle" auspicano che l’attuale Amministrazione decida di sostituire le Tamerici abbattute con altri alberi della stessa specie trattandosi di un indiscutibile patrimonio storico della nostra cittadina, fissato nella memoria collettiva di Molesi.
Tenuto conto dell'art 8 comma 2 del "Regolamento comunale del verde cittadino" che dispone che "Per la piantumazione in aree a verde pubblico deve essere privilegiata la scelta di specie autoctone rispetto a quelle alloctone.", gli Attivisti del gruppo "Mola di Bari a 5 Stelle", come hanno già fatto altre associazioni, lanciano l’iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale a ripiantare le Tamerici al loro posto attraverso l’hashtag #rimetteteleTamericiaposto.

venerdì 29 agosto 2014

PUGLIA: SI CONCLUDE A BARI IL TOUR “GIÙ LE MANI DAL NOSTRO MARE” CONTRO LE TRIVELLAZIONI


Con la presenza di rappresentanti istituzionali europei e nazionali 5 Stelle e degli attivisti pugliesi e lucani, si conclude il 30 agosto a Bari il tour anti-trivellazioni rinominato “Giù le mani dal nostro mare"

Obiettivo è quello di informare i cittadini sull’annosa questione delle attuali 25 differenti richieste presentate dalle aziende petrolifere al Ministero dello Sviluppo Economico, di ricerca di idrocarburi nei mari pugliesi e lucani e sugli sviluppi più recenti, illustrando i rischi sugli ambienti marini profondi e costieri, sulla flora e la fauna e quindi sulla pesca, sul benessere e sulla salute umana nonché sul turismo. Queste sono le motivazioni alla base della richiesta di bloccare le autorizzazioni alle compagnie petrolifere.

Fra queste 25 richieste, ben 4 sono della Global Petroleum Limited, azienda australiana con sede a Londra, che lo scorso 5 giugno ha depositato presso il Ministero dell'Ambiente le relative istanze di ricerca di idrocarburi per le procedure di valutazione di impatto ambientale. Ciascuna richiesta copre un’area marina di circa 750 chilometri quadrati, per il tratto di costa che insiste sui comuni di Giovinazzo, Bari, Mola di Bari, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, Brindisi, San Pietro Vernotico e Torchiarolo.

“È inammissibile che il Governo possa immaginare di rilasciare il nulla osta alle trivellazioni per la prospezione, ricerca ed eventuale coltivazione di idrocarburi senza avere un piano energetico nazionale e senza considerare i rischi dovuti ai micidiali ‘Air Gun’ ed ai sempre possibili rischi di incidenti dovuti ai ‘Blowout’, come è avvenuto nel 2010 nel golfo del Messico – dichiarano i deputati 5 Stelle Giuseppe L’Abbate, Emanuele Scagliusi, Giuseppe Brescia, Giuseppe D’Ambrosio, Diego De Lorenzis, Francesco Cariello, i senatori Barbara Lezzi, Daniela Donno, Lello Ciampolillo, Maurizio Buccarella e la parlamentare europea Rosa D’Amato – È da quando siamo in Parlamento che chiediamo un tavolo tecnico per stilare un piano energetico e per capire i reali fabbisogni del Paese.
Un piano che prevede due tipi di interventi: ridurre i consumi energetici (efficientamento del consumo energetico degli edifici, etc..) e comprendere se con una seria pianificazione basata sulle fonti da energia rinnovabile, è possibile coprire il fabbisogno nazionale. Solo dopo aver fatto queste due valutazioni, si può capire se si ha ancora bisogno di energia e, quindi, cercare altre fonti, ma comunque, qualora fosse necessario ricorrere ancora alle fonti fossili, la qualità scadente degli idrocarburi nei mari meridionali non dà garanzie concrete.
L’esempio della Puglia è plateale, produciamo oltre 80% del fabbisogno regionale, esportando energia in altre regioni. La Puglia sta già dando molto di più di quello di cui ha bisogno. Piuttosto – continuano i parlamentari pugliesi M5S – bisogna investire in ricerca, andare verso la realizzazione di smart cities, convertire il parco macchine esistente in mezzi elettrici, ecc... Poi, francamente, il Partito Democratico su tutti i fronti, continua a smentirsi, giorno dopo giorno, proclamando, dagli enti locali a quelli regionali, sui media, di essere contrario alle attività petrolifere in territorio italiano, ma sostenendo con il benestare di Renzi a livello ministeriale, le trivellazioni – concludono i 5 Stelle – Si mettessero almeno in pace con il cervello, ma soprattutto, giù le mani dal nostro mare!”

A partire dalle ore 18, sarà presente un gazebo informativo che accoglierà i partecipanti e informerà i cittadini sull’iniziativa: da corso vittorio Emanuele II a piazza Diaz lungo il lungomare, poi, si formerà la “catena umana". Maggiori informazioni e dettagli sul sito www.giulemanidalnostromare.it.

giovedì 14 agosto 2014

SINDACO SE CI SEI BATTI UN COLPO

In data 12 luglio 2014 il gruppo "Mola a 5 stelle" denunciava quanto disposto nella delibera di giunta n 91 (qui puoi leggere il post) approvata dall’amministrazione Diperna. Il versamento TARI proposto dalla Giunta Diperna per l’anno 2014 era strutturato in 3 rate: Settembre e Novembre 2014 (rate di acconto), Marzo 2015 (saldo/conguaglio). Le prime due rate, che costituivano l’80% dell’importo TARES 2013, rappresentavano a nostro avviso un danno a cittadini ed imprese che avrebbero visto confermarsi le tariffe TARES 2013, triplicate rispetto al 2012.

Dopo la nostra denuncia l’amministrazione ha corretto il tiro approvando una nuova delibera, la 101/2014 (come si evince dall'albo pretorio qui) nella quale articola diversamente il peso delle rate pur confermando le scadenze temporali. In particolare ha deciso che la prima rata sarà pari al 40% di quanto dovuto con la TARES nel 2013 mentre le altre due rate saranno calcolate tenendo conto delle tariffe TARI che dovranno essere approvate entro il 30 settembre 2014, termine attualmente previsto per l’approvazione del bilancio di previsione.

L’amministrazione aggiunge che si opera in tal senso in considerazione del fatto che alla scadenza della 2° rata – 30 novembre 2014 – il Consiglio Comunale avrà già approvato le tariffe per il 2014 e pertanto sarà possibile quantificare l’ammontare della seconda rata.

Queste le nostre considerazioni:
  • La prima rata di acconto è ancora troppo alta e riteniamo che la stessa debba essere abbassata ulteriormente ad un importo pari al 30% di quanto dovuto con la TARES, questo per tutelare le categorie più colpite dal precedente regime ovvero ristoranti, osterie, trattorie, pizzerie e pub (categoria 22) e Ortofrutta, pescherie, fiorerie e pizza al taglio (categoria 27), onde evitare, a fronte di una riduzione (si spera) delle tariffe, rate sproporzionate.
  • La seconda rata, calcolata tenendo conto delle tariffe Tari che saranno approvate entro il 30 settembre, sposta il problema proprio nella modulazione delle stesse. A tal proposito riteniamo si debba procedere con l’applicazione indicata al comma 652 della legge 147/2013. Il Metodo a parametri variabili, alternativo al D.P.R. 158/1999 (Metodo Normalizzato usato per la TARES 2013), consente ai Comuni di manovrare le tariffe in modo legittimo e con un margine di manovra molto più ampio (pur nel rispetto dei criteri di ragionevolezza e non discriminazione e motivando ogni scelta) rispetto ai range concessi dal Metodo Normalizzato. Inoltre il Metodo a parametri variabili contiene fortemente i divari tra differenti categorie, riducendo la sperequazione esistente tra le diverse tariffe, in modo più razionale rispetto al Metodo Normalizzato.
In conclusione ricordiamo alla Giunta Diperna che la legge 89/2014 introduce importanti misure in materia di razionalizzazione della spesa pubblica per beni e servizi. Nel dettaglio le pubbliche amministrazioni sono autorizzate a ridurre gli importi dei contratti in essere nonché di quelli relativi a procedure di affidamento per cui sia già intervenuta l’aggiudicazione, anche provvisoria, aventi ad oggetto acquisto o fornitura di beni e servizi, nella misura del 5 per cento, per tutta la durata residua dei contratti medesimi.

Le parti hanno facoltà di rinegoziare il contenuto dei contratti, in funzione della suddetta riduzione. L’amministrazione Diperna ha ripetuto come un mantra, durante i giorni di protesta, che uno dei problemi della TARES era proprio il contratto con il gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ritenuto troppo oneroso. La riduzione del 5% porterebbe un vantaggio enorme visto che la stessa diminuirebbe uno dei costi maggiori che compongono il PEF (piano economico-finanziario).

Al di la delle nostre proposte resta il rammarico nel vedere non ancora applicata la Tariffa puntuale. L'applicazione della Tariffa puntuale ha portato, nei comuni che l'hanno adottata, notevoli risparmi nelle tasche dei cittadini, in funzione propria della sua natura corrispettiva in cui vale il vero principio per cui “chi inquina paga”, commisurata alla reale quantità di indifferenziato prodotto dalle utenze, aumentando nel contempo anche la percentuale di raccolta differenziata.

venerdì 8 agosto 2014

NUOVA RACCOLTA FIRME PER LA PETIZIONE BILANCIO PARTECIPATIVO

Secondo appuntamento con la nostra raccolta firme per la proposta di bilancio partecipativo.

Il Bilancio Partecipativo è una forma di coinvolgimento diretto dei cittadini alla vita del proprio paese per decidere, insieme alle amministrazioni, come gestire le risorse pubbliche o parte di esse.

Il Bilancio Partecipativo è anche uno spazio reale di confronto democratico, nel quale l’amministrazione insieme ai cittadini, alle associazioni e a tutte le realtà attive, hanno l’opportunità di discutere e progettare un percorso condiviso, volto al miglioramento del proprio territorio.

Riteniamo che questo strumento di democrazia diretta sia capace di ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Il Bilancio partecipativo è processo, strumento e spazio in cui si deve poter ricostruire nel tempo e in maniera collettiva il concetto di “bene comune”, trasformando le tensioni in un progetto condiviso improntato al dialogo con le istituzioni ed e per questo che chiediamo l’aiuto di tutti i cittadini molesi.

Oggi pomeriggio, venerdi  8 agosto a partire dalle ore 19 saremo presenti in piazza XX Settembre per raccogliere le firme da allegare alla nostra istanza. Più firme raccoglieremo e più saranno le probabilità che la nostra istanza arrivi in consiglio comunale per una discussione e si spera, approvazione.

Partecipa al cambiamento, vieni a firmare. Una firma non costa nulla ma vale tanto.