giovedì 24 novembre 2016

COMPOSTIAMO MOLA


Per compostaggio si intende quel processo biologico di trasformazione in materiale fertilizzante (detto Compost) di rifiuti solidi urbani di tipo organico, come ad esempio residui di potatura e scarti di cucina. Il compostaggio degli scarti organici di cucina e del verde permette di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, con considerevoli risparmi dal punto di vista economico per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Sotto questa premessa si può collocare il compostaggio collettivo di comunità.

Il compostaggio collettivo di comunità costituisce un nuovo passaggio nella gestione del rifiuto organico in quanto introduce un percorso “eco-innovativo” aggiuntivo nel sistema, contribuendo a valorizzare il riutilizzo in loco del compost e ad aumentare la possibilità di un cambio comportamentale dei cittadini.

Il comune di Mola nel solo 2016 ha impegnato somme pari a 460 mila euro per la raccolta e lo smaltimento dell’umido organico. Somme che, in presenza di macchine adibite al compostaggio collettivo di comunità, potrebbero essere ridotte se non azzerate.
Il 28 Ottobre la Regione Puglia ha emanato un Avviso atto a raccogliere le manifestazioni di interesse, da parte dei Sindaci dei Comuni pugliesi, ad avviare sul proprio territorio il compostaggio di comunità, usufruendo di contributi regionali finalizzati all’acquisto dei macchinari necessari.
E per questo che il gruppo politico Mola 5 Stelle, in data 2 Novembre, ha presentato un’istanza con cui chiede all’amministrazione, in particolare all’assessore Niky Bufo, di effettuare tutti gli adempimenti necessari affinché il Comune di Mola di Bari acceda ai fondi di investimento FESR citati.
L’amministrazione, a distanza di settimane, non ha sentito la premura di rispondere alla nostra richiesta.
La percentuale della raccolta differenziata è ferma ormai da mesi. La raccolta porta a porta è solo l’inizio di un processo virtuoso di gestione dei rifiuti. A quello possiamo e dobbiamo far seguire interventi mirati all’abbattimento dei costi, riducendo il materiale organico da smaltire e incentivando i cittadini a differenziare di più attivando incentivi che possano farli risparmiare.
Mancano pochi giorni alla chiusura del bando, auspichiamo, quindi, un risveglio della nostra amministrazione su questo tema e ci auguriamo che le tante parole dette sul palco elettorale non restino un lontano ricordo di una propaganda spicciola fatta di promesse non mantenute.

Giovanni Torres - Attivista Mola 5 Stelle

sabato 19 novembre 2016

DEFIBRILLATORI: LA LEGGE IMPONE, IL COMUNE DISATTENDE

Il gruppo degli attivisti M5S di Mola di Bari, da oltre un anno ha avviato diverse segnalazioni alla propria Amministrazione locale per rendere operativa una norma “Decreto Balduzzi”( Decreto del Ministero della Salute del 24.04.2013), prorogato e in vigore a pieno titolo dal 20.07.2016 che obbliga la dotazione e l’utilizzo dei DEA (defibrillatori semiautomatici) in tutte le strutture sportive pubbliche per fare in modo che si contribuisca allo svolgimento in sicurezza delle attività motorio-sportive.
Alle suddette segnalazioni si sono susseguiti alcuni incontri tra attivisti M5S di Mola con l’Assessore allo sport Gianni Russo e altri membri della giunta comunale.
Lo stesso Assessore e il Sindaco di Mola assicuravano che a partire dal mese di Settembre i succitati defibrillatori sarebbero stati ubicati nelle strutture sportive e nelle scuole dell’obbligo, così come prevede la norma.
Va precisato che quattro dei sette defibrillatori necessari (e non sei, come dichiarato dall’amministrazione locale e pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 25.02.2016) erano già stati concessi dalla Regione Puglia, Assessorato alle Politiche Giovanili dello Sport, al Comune di Mola, nell’ambito del progetto “Deep Impact” ed erano state individuate le destinazioni per il posizionamento (scuola elementare M. Montessori, scuola elementare E. De Filippo, scuola elementare San Giuseppe, scuola Superiore di primo grado Dante Alighieri, scuola superiore di primo grado Tanzi, campo sportivo Caduti di Superga, Palazzetto dello sport Palapinto .
Si attendeva il corso di formazione teorico-pratico che si è svolto in data 29.02.2016 in collaborazione con i medici del 118 per l’utilizzo di tali defibrillatori.
Gli attivisti del M5S di Mola hanno voluto constatare personalmente se le “promesse” degli amministratori locali fossero diventate una realtà e con tanta amarezza e rabbia, si sono accorti che le strutture sopracitate sono tutt’oggi prive di defibrillatori.
Questa vuole essere una denuncia verso un’Amministrazione che non solo, non recepisce le norme ed i vincoli di legge, ma aggiunge la beffa nei confronti di un gruppo di cittadini che con estremo rispetto verso chi li amministra ha più volte sollevato l’importanza di porre attenzione ad una norma che tutela la salute di coloro che praticano attività sportive sia con finalità dilettantistiche o professionali che didattiche educative.
Inoltre va evidenziata la segnalazione che fu fatta da un cittadino molese, indirizzata al sindaco G. Di Rutigliano e all’assessore allo sport G. Russo subito dopo la morte improvvisa di un ragazzino di 13 anni a Trinitapoli (BT) avvenuta in data 14.02.2016 e il quotidiano Gazzetta del Mezzogiorno pubblicava un articolo “Muore a 13 anni dopo la partita struttura priva di defibrillatore”.
Gli amministratori locali e i funzionari che, per ruolo e per competenza sono direttamente interessati, non attuano tutte le azioni atte a completare l’iter per il posizionamento e l’utilizzo dei suddetti defibrillatori, concorrono a commettere gravi reati, pertanto siano ritenuti responsabili diretti di eventuali episodi infausti a danno di chiunque pratica sport nelle strutture sopra citate.
Amministrazioni virtuose non hanno atteso alcuna norma per poter mettere in atto queste basilari azioni concrete salva-vita.
Chiediamo dunque conto all’intera amministrazione locale, Sindaco, Assessore allo sport e salute in primis, di tale grave ritardo nella sistemazione e disponibilità dei defibrillatori.

mercoledì 16 novembre 2016

MARTUCCI: M5S CHIEDE L’AUDIZIONE DI SANTORSOLA

Come avevamo preannunciato qualche giorno fa con un nostro comunicato. è arrivata puntuale, da parte della nostra portavoce in Regione Puglia, Antonella Laricchia, la richiesta di convocazione presso la Commissione Regionale Ambiente dell’Assessore Regionale all’ambiente e dei soggetti partecipanti al Tavolo Tecnico per la bonifica e messa in sicurezza dell’area vasta di Contrada Martucci. Tra questi soggetti convocati, ci sarà il Sindaco di Mola, Giangrazio Di Rutigliano, che in passato è stato personaggio di rilievo all’interno del Comitato “Chiudiamo la discarica Martucci”. L’auspicio è che il Sindaco, in questa occasione, possa far valere le legittime rivendicazioni che all’epoca della partecipazione al Comitato muoveva a gran voce verso la Regione e le Istituzioni tutte, coinvolte a vario titolo nel disastro ambientale di Contrada Martucci.
La speranza è che finalmente possa prevalere il bene comune al bene del Comune.


Lorenzo Dibari - Attivista Mola 5 Stelle

Di seguito il comunicato stampa del gruppo consiliare regionale del M5S

DISCARICA MARTUCCI: DOPO 3 ANNI E 500.000€ NESSUNO SVILUPPO. M5S CHIEDE AUDIZIONE DI SANTORSOLA
Ad esattamente tre anni dall’istituzione del Comitato Tecnico istituito dalla Regione Puglia per l’analisi e il risanamento dell’area della discarica Martucci a Conversano, il MoVimento 5 Stelle in Regione chiede audizione in Commissione Ambiente di tutti i componenti e dell’assessore Santorsola. “Sono passati tre anni dall’istituzione di un tavolo che sarebbe dovuto durare sei mesi - dichiara la Consigliera Regionale Antonella Laricchia - nonostante
ciò si hanno poche notizie dell’operato dello stesso, a fronte di ben 500.000 € stanziati dalla Regione. Per questo motivo abbiamo chiesto al Presidente della Commissione Ambiente di
chiamare in audizione l’Assessore regionale all’Ambiente, Santorsola e tutti coloro i quali hanno partecipato ai lavori del comitato regionale”. Tra questi, fanno sapere i cinquestelle, vi
sono i Sindaci di Mola, Conversano e Polignano, i tre comuni interessati, il prof. Fanizzi rappresentante delle associazioni ambientaliste del territorio, i rappresentanti dell’ARPA e
dell’ASL e degli Enti a cui sono state affidate le analisi dei pozzi e dei terreni, come l’Autorità di Bacino, CNR e Consorzio universitario.
"Vogliamo vederci chiaro - conclude la consigliera - abbiamo già chiesto e ottenuto qualche mese fa i dati epidemiologici, non troppo rassicuranti, ora si completi il quadro senza indugi e si proceda al risanamento"

Antonella Laricchia

Leggi anche: https://goo.gl/kOn7TM

mercoledì 9 novembre 2016

AMBIENTALISTI O POLITICANTI ?

Era il 22 Novembre 2013, quando l’allora Assessore Regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, nell’avviare i lavori del Comitato Tecnico che doveva dare attuazione all’ordine del giorno n.179 approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 15 Ottobre 2013 “Contrada Martucci – Conversano – Linee di indirizzo per l’avvio del risanamento dell’area”, sosteneva quanto segue: “Ho sottolineato un paio di aspetti ai soggetti convocati: in primo luogo la necessità di essere concludenti e di esserlo in tempi compatibili con le aspettative del territorio. In seconda istanza l'impellenza di una attività snella e di una puntuale informazione alla V Commissione consiliare del lavoro svolto. Dal canto nostro gli uffici stanno già provvedendo a predisporre gli atti per l'individuazione delle risorse previste per lo svolgimento delle attività di monitoraggio previste dall'Ordine del giorno”.
Lo scopo di questo Comitato Tecnico è quello di mettere in atto tutte le azioni in grado di fornire ai soggetti partecipanti, un quadro esaustivo, di dati ed informazioni, finalizzato a poter decidere quali interventi mirati realizzare per bonificare l’area vasta di Contrada Martucci.
I soggetti che presiedono questo Comitato sono: Comune di Conversano, Comune di Mola, Comune di Polignano, Provincia di Bari, OGA BA (Organo di Governo d’Ambito – Ambito Territoriale Ottimale rifiuti), A.R.P.A. Puglia Direzione scientifica, A.R.P.A. Puglia Dipartimento Provinciale di Bari, Dipartimento di prevenzione della ASL e le Associazioni ambientaliste del territorio che indicano come proprio rappresentate il Prof. Francesco Paolo Fanizzi.
Capofila di questo Comitato Tecnico è il Comune di Mola, a cui sono stati affidati 500.000 € per la gestione e l'organizzazione oltre che per lo svolgimento di tutte le azioni necessarie al raggiungimento degli obbiettivi previsti dallo stesso.
Sono trascorsi quasi tre anni da quel 22 Novembre e questo Comitato Tecnico non è giunto ad alcuna conclusione. Non ha cioè raccolto dati ed informazioni sufficienti a comprendere l’entità del danno ambientale causato dalla presenza della discarica nell’area vasta di Contrada Martucci e dunque ad individuare azioni ed iniziative mirate ad avviare una possibile bonifica della stessa area.
L’istituzione di tale Comitato Tecnico, ma soprattutto la possibilità di partecipare ai suoi lavori, che la Regione Puglia concedeva alle associazioni ambientaliste, fu salutato con entusiasmo da queste ultime, in particolare come un momento di svolta nei rapporti dialettici con l’Istituzione competente, per tutto ciò che ruotava attorno alla Discarica Martucci, in particolar modo sulle questioni riguardanti il potenziale inquinamento prodotto dall’attività di quest’ultima, quindi ambiente e salute pubblica. La presenza di un loro rappresentante, individuato nel Prof. Fanizzi rappresentava per queste associazioni, per la prima volta, dopo tanto impegno, e lotte sui succitati temi, una occasione di poter esprimere un proprio parere, una propria posizione in un tavolo istituzionale.
Una delle prime azioni definite da questo Comitato Tecnico fu la delimitazione di un area geografica in cui condurre le indagini ed i rilievi, quella che poi sarebbe diventata di fatto l’”area vasta” e la successiva individuazione, all’interno di quest’area, di 80 dei 100 pozzi artesiani presenti. Proprio in questa fase fu determinante la presenza al tavolo delle associazioni ambientalista locali, che contribuirono in modo significativo, attraverso il Prof. Fanizzi, a definire l’area di indagine.
Successivamente, il Comitato individuò due possibili azioni per rilevare, nell’area vasta delimitata, possibili conseguenza dell’attività della discarica: aereofotogrammetria dell’area, distribuita nel tempo e analisi chimico fisiche su campioni di acqua prelevati dai pozzi artesiani individuati.
La prima azione consisteva nell’elaborazione, attraverso appositi e specifici software, delle foto aeree dall’area vasta, scattate in epoche differenti e successive, per rilevare le modifiche orografiche e morfologiche che il territorio circostante la discarica aveva subito nel corso degli anni dall’attività di questa ma anche da parte di chi la gestiva. Questa attività in realtà è stata portata a termine ed ha consentito di concludere che notevoli stravolgimenti del territorio erano subentrati negli anni.
La nota dolente viene però dalle analisi dei pozzi. Dopo tre anni, sono stati esaminati solo 23 degli 80 pozzi individuati. Di questi 23 solo 1 ha presentato valori fuori norma ma questo, ovviamente, in termini statistici, non ha alcun significato. Era ed è necessario completare i rilievi sui restanti pozzi.
Questo è quello che chiedevano a gran voce, con manifestazioni anche di piazza, le associazioni ambientaliste locali alle rispettive Amministrazioni. In particolare a Mola, “Chiudiamo la discarica Martucci”, attraverso i suoi rappresentanti di spicco, ha chiesto all’Amministrazione dell’epoca, ripetutamente, con forza e con iniziative che hanno coinvolto la popolazione, una più decisa volontà nel perseguire e completare le indagini nei rimanenti pozzi, per disporre di un quadro completo ed esaustivo. Ovviamente, Mola era ed è il Comune capofila di questo Comitato Tecnico e dispone delle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione Puglia per il funzionamento di questo Comitato. Tutte queste richieste, sono sempre state disattese.
Adesso, a quasi tre anni da quel 22 Novembre, con una nuova Amministrazione, ma soprattutto con un nuovo Sindaco, che era uno di quei rappresentati di spicco dell’associazione “Chiudiamo la Discarica Martucci”di cui sopra, si sperava in un cambio di passo, in un maggiore decisionismo, una maggiore sensibilità e disponibilità verso quelle stesse richieste che fino a qualche tempo prima l’attuale Sindaco chiedeva a gran voce.
Noi del M5S di Mola, che a titolo individuale ed in momenti diversi abbiamo partecipato alle attività svolte dall'allora Comitato “chiudiamo la discarica Martucci “, chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione tutta, un atto di coerenza rispetto alla vicenda Martucci e ai lavori del Comitato Tecnico di cui Mola è capofila, per non lasciare la sensazione che la stagione di comitati e/o associazioni ambientaliste siano state un momento preparatorio della successiva campagna elettorale.
Da parte nostra, assieme agli attivisti dei paesi limitrofi, in particolare Conversano, chiederemo ai nostri portavoce regionali di convocare presso la Commissione Ambiente della Regione Puglia gli amministratori dei Comuni di Conversano, Mola e Polignano per chiedere conto dello stato dei lavori di questo Comitato Tecnico.

Lorenzo Dibari - Attivista Mola 5 Stelle

giovedì 6 ottobre 2016

DIECI MOTIVI PER NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Dieci motivi per votare NO al referendum costituzionale il 4 dicembre:

1. Perché questo Parlamento, eletto con un premio dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale, non era legittimato a riformare a colpi di maggioranza 47 articoli della Carta. La Costituzione è lo specchio in cui si riflette una comunità in tutte le sue espressioni.
2. Perché il Governo, vero regista di questa rottura della Costituzione, ha utilizzato espedienti vergognosi e antidemocratici come il canguro, che ha fatto cadere gli emendamenti al testo presentati dalle opposizioni.
3. Perché al posto del bicameralismo perfetto avremo il caos, il Senato e il bicameralismo non vengono superati. La riforma, infatti, ha introdotto 10 procedimenti legislativi diversi a seconda della materia trattata, una follia che condurrà a conflitti fra Camera e Senato sul procedimento da seguire, ritardando l'iter delle leggi.
4. Perché viene tolto ai cittadini il diritto di eleggere i propri rappresentanti. I nuovi senatori non saranno eletti direttamente dai cittadini, ma nominati tra consiglieri regionali (74), sindaci (21) più i 5 di nomina presidenziale, con tanto di lavoro part time e immunità.

5. Perché saltano gli equilibri e le garanzie che sono l’asse di una Costituzione. Il leader del partito vincitore, infatti, anche se rappresentasse solo il 20% degli elettori, sarà padrone del Quirinale e potrebbe esserlo anche delle authority, della Corte costituzionale, della Rai: è una prospettiva autoritaria. Tutto questo grazie a una legge elettorale che infarcirà la Camera di capilista bloccati e controllati dal premier di turno.
6. Perché non è vero che viene toccata “soltanto” la seconda parte della Costituzione. Quando si stravolge la struttura dello Stato, quando saltano gli equilibri e le garanzie, vengono direttamente intaccati i diritti e le libertà sanciti nella prima parte.
7. Perché la riduzione dei costi è ridicola rispetto ai costi per la democrazia: la Ragioneria generale dello Stato ha stimato in 57,7 milioni di euro i risparmi della riforma. Se veramente si fosse voluto realizzare questo obiettivo, si sarebbe dovuto dimezzare il numero dei parlamentari e/o scegliere con coraggio la strada di una Camera unica.
8. Perché non è vero che con la riforma ci sarà più stabilità di Governo. Infatti, se le maggioranze alla Camera e al Senato saranno diverse, quest’ultimo con diversi strumenti potrà ostacolare ancora di più l’attività legislativa dell’altra Camera.
9. Perché gli strumenti di democrazia diretta non vengono valorizzati. Anzi, le firme da raccogliere per le leggi di iniziativa popolare passeranno da 50 a 150 mila e il quorum per i referendum si ridurrà solo con un aumento delle firme da 500 mila a 800 mila.
10. Perché l’autorevolezza di una Costituzione dipende anche da come è scritta. La nostra Carta è un esempio di brevità, eleganza, semplicità. Il linguaggio utilizzato dalla riforma Renzi-Verdini invece deturpa il testo della Carta e così ne ridimensiona la forza.

lunedì 3 ottobre 2016

NO AL RIMPASTO, Sì ALL' AZZERAMENTO DELL' AMMINISTRAZIONE


Le forze politiche di opposizione in Consiglio Comunale, qualche giorno fa, hanno evidenziato e contestato all’Amministrazione un mancato accantonamento in bilancio di somme di danaro, in particolare quelle relative al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che potrebbe creare un pericoloso indebitamento delle casse comunali. Questa denuncia, fatta dall’opposizione nell’ultimo Consiglio Comunale, ha creato sconcerto e dissenso nella maggioranza stessa che, in modo diversificato, ha preso le distanze dalla giunta, arrivando con suo rappresentante persino a chiedere le dimissioni del Sindaco e dei suoi Assessori.

Tutta la vicenda denota una questione di imprudente gestione del bilancio comunale con un debito che, se dovesse essere confermato, dovrà essere sicuramente onorato, ha tenuto a sottolineare a gran voce un consigliere di maggioranza. 

Ma da chi se non da noi cittadini, mettendo mano ai nostri soldi e ai nostri risparmi? Poco importa, tanto i consiglieri pare abbiano già attivato una polizza assicurativa che li proteggerà in caso di necessità.
Sarà stato quest’ultimo episodio in una situazione già complicata, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Infatti è proprio di queste ore la notizia, apparsa su alcuni giornali locali, di un eventuale azzeramento della giunta comunale, che prevederà la nomina di nuovi assessori. 
“Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia”, ci viene da pensare.
Noi del M5S di Mola, senza tanti clamori, abbiamo continuato la nostra azione di attivismo sul territorio, abbiamo sempre posto sul tavolo dell’Amministrazione tutta una serie di problematiche importanti della vita civile della nostra comunità, rispetto alle quali non abbiamo ancora ricevuto risposte. 
Abbiamo operato in maniera costante, attenta e abbiamo evidenziato necessità e richieste dei cittadini, inerenti a numerosi settori comunitari, come: la rappresentanza cittadina nei consigli comunali (question time), la sicurezza stradale, l’abbattimento di barriere architettoniche, la salute nelle scuole, l’ordine pubblico, le emergenze allagamenti, la marineria e il dragaggio portuale, i finanziamenti importanti per la salute del nostro paese e i numerosi altri argomenti che mirano al benessere di ogni cittadino, con istanze e incontri con i vari rappresentanti del Governo cittadino. E, dopo aver dato alla nuova Amministrazione sia il giusto tempo di “rodaggio” che quello necessario per la formazione della giunta, crediamo che sia arrivato il momento di dire “basta”. Siamo ad un anno e mezzo di mandato cittadino e pensiamo che il Paese sia peggiorato e, proprio all’interno del luogo dove si decidono le sue sorti.
Dalla primavera del 2015, abbiamo espresso forti perplessità sull’attività politica molese, facendo notare alla cittadinanza tutta, che la classe politica di destra e di sinistra, con liste civiche comprese, aveva delle priorità, che non rispettavano le esigenze dei cittadini. E ne abbiamo avuto conferma quando per squallidi “giochi di poltrone” siamo stati estromessi immoralmente dal consiglio comunale, con un apparentamento di comodo. 
Ora, l'improponibile azzeramento della Giunta sarebbe un’ulteriore beffa e presa in giro nei confronti dei propri elettori, non rispetterebbe più quello che in parte i cittadini hanno chiesto con il voto. Sarebbe come ristrutturare una casa ormai pericolante anziché demolirla.
Un rimpasto dei “soliti noti”, con il classico tutti contro tutti ed un corri corri generale verso le poltrone, sarebbe un'ulteriore perdita di tempo.
Ormai è troppo tardi, c'è un fallimento dell’Amministrazione che dovrebbe avere il coraggio e la consapevolezza di ammettere gli errori fatti. Chi ha tradito i cittadini, chi ha dimostrato inconcludenza e chi ha rinunciato sin dall'inizio ad un vero cambiamento di innovazione, e prima di tutto morale, deve andare via, si deve dimettere.
Azzerare tutta l'Amministrazione sarebbe il vero segno di responsabilità verso il paese. 
Mola di Bari non può permettersi il lusso di temporeggiare ancora.

FATEVI DA PARTE.
È TUTTO DA RIFARE.

venerdì 16 settembre 2016

SULL' ATTIVITA' POLITICA DEL M5S A MOLA



In un recente articolo apparso sull’edizione on-line del mensile Città Nostra, l’autore, commentando di una possibile crisi politica dell’attuale Amministrazione Comunale, cita il Movimento Cinque Stelle, affermando: “non da più segni di se”.
Non entro nel merito dell’argomento trattato nell’articolo, non so se si tratta di fatti o di indiscrezioni che possono essere smentite o confermate in qualunque momento.  Dico soltanto che questo “teatrino” della politica locale, non solo molese, non mi sorprende affatto se non per la tempistica. L’avevo detto in tutte le lingue ed in tante occasioni, prima della campagna elettorale, durante e anche dopo, quando simpatizzanti, conoscenti e non,  mi chiedevano un giudizio sull’Amministrazione insediatasi.
Se i fatti narrati saranno confermati, sarò sorpreso dalla tempistica, nel senso che questa “giostra politica” me l’aspettavo più in là, ma prima o poi si sarebbe attivata anche e soprattutto per una anomalia politica tutta molese, per la quale una lista civica moderata, che tipicamente, nel linguaggio della politica, è collocabile nel centro destra, esprime il candidato Sindaco prima ed il Sindaco poi all’interno di una più ampia coalizione di centro sinistra. Una sorta di compromesso storico in salsa molese che farebbe del nostro paese un interessante laboratorio politico.
Se i fatti narrati saranno confermati evidentemente vuol dire che in anticipo sui tempi da me previsti, gli interessi più “succulenti” sono stati posti sul tavolo senza perdere altro tempo!
L’autore dell’articolo, in questo contesto politico, tira in ballo il Movimento Cinque Stelle, che notoriamente e volutamente è estraneo a questi “giochi di palazzo”. Il M5S ripudia, pagando un costo voluto e calcolato, alleanze di qualsiasi genere. E’ noto a tutti che questa posizione politica, non solo a Mola, ma ovunque, spesso porta alla esclusione dalle “stanze dei bottoni”, da incarichi, assegnazioni e poltrone. E’ il prezzo che paghiamo, è il prezzo che ho pagato io. Ma di contro, se così non fosse, saremmo stati risucchiati in questi meccanismi di alleanze trasversali che si formano e dissolvono a seconda degli interessi in ballo, per poi accusati dai benpensanti di complicità e connivenza. Tutto questo NON CI INTERESSA!
Detto questo, forse un po’ di sfogo,  il motivo di questo mio intervento riguarda essenzialmente il giudizio dell’autore circa l’attività politica del M5S a Mola. Ritenendo, questo giudizio, non corretto. Indubbiamente, rispetto al periodo pre elettorale, l’attività politica è un po’ rallentata. Prima delle elezioni c’era un entusiasmo ed una voglia maggiore, stimolata proprio da questo obbiettivo, che faceva mettere da parte impegni ed interessi personali, familiari e professionali.  Con le elezioni alle spalle e con quanto accaduto è fisiologico che vengano meno stimoli e voglia di fare. Il gruppo si è assottigliato, alcuni hanno abbandonato per delusione, altri sono ritornati ai loro interessi, altri ancora , pur rimanendo nel gruppo, hanno ridotto tantissimo l’attivismo per vari impegni personali.  A questo si aggiunga che per come sono strutturati i gruppi M5S sul territorio, non ci sono finanziamenti , tutto è fatto su base volontaria e che al momento non c’è una sede che faccia da punto di ritrovo e riferimento.
Il dato più sconfortante tuttavia, dal mio punto di vista, è che a fronte del risultato elettorale ottenuto, che non giudico per non apparire presuntuoso, ma che è sotto gli occhi di tutti, non si sono avvicinate altre persone, giovani e non, professionisti o gente comune, desiderosa di rimboccarsi le maniche per cambiare finalmente questo paese e dare una spallata di chiarezza,  pulizia e trasparenza ad un establishment politico burocratico vetusto. Purtroppo, duole dirlo, a Mola, si bada più alla forma che alla sostanza, all’apparire più che all’essere e dunque nessuno si mette in discussione, in gioco impegnandosi in prima persona per cambiare il paese.
E’ evidente che in questo contesto è molto difficile portare avanti attività politiche ma,  senza piangerci addosso,  comunque nell’ultimo anno, tra mille difficoltà abbiamo:
·         Presentato istanza per l’attivazione del “question time cittadino” per consentire a chiunque, ad ogni cittadino di porre domande ed interrogazioni  formali alla Amministrazione Comunale e all’intero Consiglio nel corso dei Consigli Comunali convocati per le interrogazioni ed interpellanze. Istanza questa che pur riscuotendo consenso ed apprezzamento da ampi settori politici, giace in attesa di discussione presso la prima Commissione Consiliare;
·         Presentato istanza per la realizzazione della segnaletica stradale orizzontale, quasi completamente assente dopo il rifacimento del manto stradale a seguito dei lavori di ammodernamento delle condotte fognarie;
·         Presentato istanza per la pulizia sistematica di tratti di costa, in modo da renderli fruibili alla cittadinanza.  Non una pulizia sporadica, episodica, fatta una tantum come spot propagandistico, con tanto di ragazzini che sventolano il tricolore, ma un intervento sistematico, mirato, cadenzato;
·         Abbiamo incontrato il Vice Sindaco chiedendogli conto della inagibilità per disabili e persone con difficoltà motorie della Case delle Culture (a Novembre facciamo due anni dall’inaugurazione in pompa magna) e delle sue aperture saltuarie e non codificate…..qualcuno conosce quando e a che ora è aperta questa importante struttura? Gli abbiamo chiesto conto del mancato dislocamento dei defibrillatori nonostante fossero scaduti i termini di legge e la proroga concessa.  Gli abbiamo chiesto conto del perché l’istanza del “question time cittadino” non era ancora in discussione alla prima Commissione. Non avendo avuto risposte a tutto questo ci siamo aggiornati a dopo l’estate e a breve la rincontreremo……crisi permettendo;
·         Abbiamo collaborato con altri gruppi M5S della provincia per altre attività, tra queste l’organizzazione di un incontro dibattito sulla Xylella e le sue conseguenze, a cui hanno partecipato oltre che esponenti Regionali ed Europei del M5S, anche docenti ed esperti agronomi oltre alle categorie produttive interessate…….P.s. il comunicato di presentazione di questo evento non è stato pubblicato (direi censurato) dal mensile su cui scrive l’autore dell’articolo di cui sopra!;
·         Per tutte le Domeniche di Maggio, Giugno e  Luglio (tranne quelle nelle quali altre associazioni svolgevano la loro attività, vedi il Palio) siamo stati tra la gente, in piazza o sul lungomare con il nostro gazebo, a discutere, informare confrontarci sui temi del prossimo referendum costituzionale, partecipando ad incontri di formazione, organizzati dal M5S, alla presenza di docenti universitari costituzionalisti, sul tema in questione. Anche in questo, forse, l’autore dell’articolo è stato distratto da impegni balneari.
Potevamo fare meglio? sicuramente, potevamo fare di più? sicuramente, potevamo scegliere con più cura le problematiche da affrontare, selezionando quelle prioritarie o di maggior impatto? Sicuramente, in ogni caso, comunque, da qui a sostenere che il Movimento Cinque Stelle “non da più segno di se” c’è ne passa!
Capisco la delusione per l’assenza in questo nostro paese di “salvatori della patria”, di “cavalieri bianchi”. Noi, per quanto mi riguarda, stiamo cercando i cavalli, al momento però dobbiamo accontentarci soltanto  di una “cena in bianco”.

Lorenzo Dibari
Attivista M5S Mola di Bari

giovedì 21 luglio 2016

XYLELLA... LE VERITA' NASCOSTE




Si è tanto parlato negli ultimi anni di Xylella, facendola passare nell’immaginario collettivo come la malattia degli ulivi, in quanto l’effetto ultimo di questa malattia, il disseccamento dell’albero infetto, ha colpito prevalentemente l’ulivo. Sempre le credenze mediatiche hanno diffuso la convinzione che tale patologia fosse circoscritta alla sola provincia di Lecce
Nella realtà la Xylella fastidiosa è un batterio che vive e si riproduce all'interno dell'apparato conduttore della linfa grezza (chiamati vasi xilematici) di una pianta ospite, provocando in quest’ultima pesanti alterazioni, spesso, ma non sempre, nocive.  
Dunque non esiste una corrispondenza diretta tra Xylella fastidiosa ed ulivo nel senso che a seconda della sottospecie di Xylella fastidiosa sono diverse le piante ospite colpite e le relative patologie. Si va dalla “malattia di Pierce” nella vite, alla “clorosi variegata” negli agrumi o al “mal di Pennacchio” nel pesco, passando per la bruciatura delle foglie di oleandro sino a patologie che interessano il prugno, il ciliegio, il mandorlo.
Inoltre, per quanto su esposto, le modalità con cui la malattia si manifesta, possono essere differenti. Per esempio spesso si parla di disseccamento della pianta ospite. In realtà si è accertato che piante malate non seccano così come piante non affette da Xylella fastidiosa subiscono il disseccamento.
Stesso discorso vale per l’area geografica interessata dalla malattia. L’agente patogeno e le patologie correlate hanno interessato per lungo tempo il continente americano, dove è stato a lungo confinato. Dalla fine degli anni 2000 la Xylella fastidiosa è stata segnalata anche in Europa. Prima in Francia su piante di pesco e caffè senza però avere una diffusione significativa, poi in Italia, nel Salento, in particolare nell’entroterra di Gallipoli, poi nuovamente in Francia dal 2015 e recentemente in Germania.
A Mola, come sappiamo, le produzioni agricole principali, quelle che, per così dire, producono reddito, ricchezza, non sono certo quelle dell’ulivicoltura. La stragrande maggioranza dei contadini molesi, coltiva alberi di ulivo, per uso personale, per farsi l’olio per consumi familiari. Dunque, in questo senso, il tema Xylella fastidiosa non è molto sentito. Tuttavia, per quanto su esposto, non c’è da stare tanto allegri ritenendo di essere immuni dal contagio. Ufficialmente non risultano esserci casi accertati di Xylella fastidiosa, anche se qualcuno segnala casi di disseccamento di ulivi. Questo, come detto, non sempre è associabile a malattia della pianta, ma al contrario, a cattive pratiche agricole, tema, quest’ultimo, particolarmente sentito negli ultimi tempi, perché oggetto di scontro tra gli agricoltori.
Negli ultimi mesi, pare che le associazioni di categoria stiano alimentando una guerra tra poveri, tra agricoltori salentini e quelli del nord barese. Per questi ultimi, come noto, la coltivazione degli ulivi, rappresenta una parte economicamente rilevante del settore agricolo. Accusano i colleghi salentini di adottare delle pratiche agricole sbagliate quali mancata potatura, mancata aratura, uso eccessivo ed indiscriminato di diserbanti, in particolare il “RoundUp” della Monsanto e tutto questo favorisce il dilagare dell’epidemia fitosanitaria.
Per comprendere meglio questi ed altri aspetti più intriganti che si celano dietro l’epidemia di Xylella fastidiosa, il gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle di Mola di Bari, assieme ad altri attivisti e portavoce dell’interland e del nord barese, hanno organizzato una serata monotematica a cui parteciperanno esperti del settore e politici tra cui:

Prof. Pietro PERRINO, già Direttore dell’Istituto del Germoplasma del CNR di Bari;
Didier OUSSET Coordinatore Consorzio LUBYXL che conduce studi biologici sulla Xylella fastidiosa;
Avv Nicola GRASSO docente di diritto costituzionale presso l’Università del Salento;
Cristian CASILLI agronomo, portavoce M5S Regione Puglia, commissione agricoltura;
Rosa D’AMATO portavoce Europarlamento;
Rosa BARONE portavoce Regione Puglia, commissione agricoltura

La serata si svolgerà a partire dalle ore 19:00, presso la piazza Roma, località Mariotto, Bitonto, mercoledì 27 Luglio p.v.
È stata scelta questa località, trattandosi del primo grosso centro agricolo verso nord, dopo Bari, nel quale non solo l’agricoltura riveste un ruolo economico rilevante, ma all’interno di questa, l’ulivicoltura rappresenta un settore trainante.
Durante la serata saranno trattati non solo gli argomenti appena accennati prima ma anche aspetti e fatti indicati nel volantino di presentazione dell’evento, che andremo a distribuire nei prossimi giorni tra gli agricoltori molesi come invito alla serata, per i quali la procura di Lecce ha aperto un‘indagine prefigurando ipotesi di reato molto gravi.
La cittadinanza tutta è invitata.

Dibari Lorenzo, attivista M5S Mola di Bari 

SICUREZZA STRADALE: ISTANZA ACCOLTA

Prendiamo atto dell’esecuzione dei lavori di ripristino della segnaletica orizzontale (strisce pedonali e linee di mezzeria) per le vie cittadine, con particolare attenzione alla Via Pietro Delfino Pesce sulla litoranea nord di Mola.
Ciò a seguito di nostra formale istanza presentata in data 14 giugno 2016 all’Amministrazione Comunale, nella quale si segnalava l’urgenza di tale intervento.
Ovviamente, questo è solo un piccolo tassello a cui dovranno seguire altri interventi. Noi, come gruppo politico e soprattutto come CITTADINI ATTIVI, continueremo a mantenere alta l'attenzione sulle criticità presenti nel nostro territorio.
E, se pur fuori dalle istituzioni, auspichiamo che l’Amministrazione Comunale faccia tesoro delle nostre istanze e delle nostre proposte che, con spirito costruttivo e come momento di confronto, il nostro Gruppo continuerà a sottoporre a chi di competenza!


Pier Paolo D'Acquaviva - Attivista Mola a 5 Stelle

martedì 14 giugno 2016

SPIAGGIA URBANA A PORTECCHIA




Perdere i finanziamenti necessari per interventi di rilancio e riqualificazione del territorio è grave e difficilmente giustificabile. Fosse la prima volta, sarebbe umano, ma non essendo così, è diabolico.Tutto si è ripetuto con il porticciolo di Portecchia, dove si doveva realizzare una spiaggia urbana con un progetto ammesso al finanziamento sin dal 2013…….con Amministrazione di altro colore.                                                                         Tuttavia questo non significa che si volta pagina, lasciando tutto inalterato. Non significa affatto che si lascia questo tratto di mare, come tanti altri presenti lungo il percorso urbano, abbandonato a se stesso, tanto persi i finanziamento non si può fare più nulla.E’ indiscutibile che cala Portecchia rappresenta, per consuetudine, una delle tante spiagge urbane di un paese di mare che in quanto tale ha insito in se la vocazione balneare.             Purtroppo una delle tante spiagge urbane, che nonostante le promesse e rassicurazioni elettorali, versano in uno stato di abbandono e incuria, fermo restando che l’elevato senso civico delle persone che le frequentano, fa il resto.                                                         Per tutto quanto su esposto, ho presentato alla Amministrazione vigente, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore all’ambiente una istanza, per chiedere, almeno una volta a stagione, magari all’inizio della stessa, la rimozione di rifiuti presenti tra i massi frangiflutti del porticciolo di Portecchia (gentilmente abbandonati dai nostri concittadini) e conseguentemente una pulizia del luogo.
Sarebbe un ottimo modo, per l’Amministrazione, di farsi perdonare dai Molesi, per la perdita dei finanziamenti suddetti, perseguendo finalmente il "bene comune".

Lorenzo Dibari
attivista M5S Mola di Bari





LA SICUREZZA STRADALE DEVE ESSERE UNA PRIORITA'

Mola dovrebbe essere una città a vocazione turistica, ragion per cui un'amministrazione avrebbe il dovere di renderla il più possibile accogliente e ospitale. Appare quindi illogica, in prossimità della stagione estiva, la totale assenza di segnaletica orizzontale (strisce pedonali e linee di mezzeria), in alcune zone molto trafficate del paese. Una fra le più importanti e potenzialmente pericolosa, è via Delfino Pesce, sulla litoranea nord, ossia quella compresa tra l'Hotel Gabbiano e l'incrocio con via Paolo VI. Questo segmento di strada si contraddistingue per la presenza di diversi accessi al mare di Porto Colombo, una tra le spiagge più frequentate dai bagnanti.
Proprio in quest'ultimo tratto di strada, nei giorni scorsi, si sono verificati diversi incidenti, che potrebbero essere imputabili anche al disorientamento degli automobilisti per l'impossibilità di vedere il segnale di stop o dare precedenza.
I lavori di rifacimento del manto stradale soprattutto nelle zone suddette sono terminati ormai da diverso tempo e, inoltre non bisogna dimenticare che, durante il periodo estivo, Mola si caratterizza per la presenza dei nostri concittadini residenti negli Stati Uniti d'America che vengono a trascorrere le vacanze nella loro terra natia. Pertanto, con ogni probabilità, le strade in questione saranno attraversate da un maggior numero di pedoni e di automobili.
Per queste ragioni, abbiamo ritenuto doveroso chiedere al sindaco Di Rutigliano e agli Assessori competenti De Silvio e Saponaro di provvedere il prima possibile a pianificare il ripristino della segnaletica orizzontale per le vie cittadine, a garanzia della pubblica incolumità.

Pier Paolo D'Acquaviva - Attivista Mola 5 Stelle

lunedì 23 maggio 2016

23 MAGGIO

Sono passati 24 anni dalla strage di Capaci, sono passati 24 anni da quell'infame giorno in cui un uomo giusto come Giovanni Falcone fu fatto saltare in aria insieme alla moglie e a tre uomini della sua scorta. Di solito non manco mai di ricordare le vittime di mafia, penso sia un atto dovuto verso chi ha perso la vita per un senso di giustizia e libertà. 
Oggi però voglio soffermarmi su chi è ancora vivo e da anni cerca di dare una risposta a quella strage, di cercarne i motivi, di rimettere insieme i cocci, di arrivare finalmente alla verità. 
Perchè, al di là delle belle parole di commemorazione che da stamattina si susseguono, uomini come Falcone li si rispettano in un solo modo: pretendendo giustizia, con forza e caparbietà, così come lui ci ha insegnato. 
Per questo oggi voglio ricordare Nino Di Matteo, il pubblico ministero del pool antimafia di Palermo che da anni sta cercando di far chiarezza sulla trattativa avvenuta tra parti dello Stato e Cosa Nostra nel biennio ’92-’93.
Da tempo il pm Nino Di Matteo viene minacciato di morte, "Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire “ ha urlato Totò Riina dal carcere dove è detenuto e in più di un'occasione sono trapelate inquietanti voci circa l’esistenza di un carico di 200 kg di tritolo presenti nel territorio palermitano destinati al giudice Di Matteo.

Fatta eccezione per un comunicato stampa dell’Associazione Nazionale Magistrati, nessun vertice Istituzionale ha fatto sentire la propria voce ed ha agito in difesa del destinatario di così gravi minacce.
Gli stessi che in giorni come questo non perdono occasione di dedicare pensieri e frasi in ricordo di Falcone, sembrano, in tutto il resto dell'anno, dimenticarsi di chi continua tutt'oggi, con caparbietà e coraggio, a percorrere quella strada di giustizia che Falcone ha tracciato.

Ed è per questo che io, a nome del gruppo Mola di Bari a Cinque Stelle, del Movimento delle Agende Rosse della provincia di Bari e dell’ Associazione Antimafie "Rita Atria" - Presidio di Bari, il giorno 23 ottobre, mi recai personalmente in Comune per protocollare una richiesta all’Amministrazione Comunale riguardante la convocazione di un Consiglio Comunale con l’inserimento come ordine del giorno dei seguenti punti:
• conferimento ad Antonino Di Matteo detto Nino, della cittadinanza onoraria, esprimendo con questo gesto vicinanza, piena solidarietà, senso civico e morale, di una comunità che intende rendere omaggio ad un uomo, simbolo di un’Italia che con dedizione, impegno e senso del dovere, porta avanti il proprio lavoro di ricerca della verità, nonostante le violente pressioni a cui lui ed i suoi familiari sono sottoposti.
• Affissione di uno striscione che evidenzi la vicinanza dell’Amministrazione Comunale al pm Antonino Di Matteo sul balcone dell’edificio comunale (riteniamo opportuno e nobile che i costi grafici non fossero detratti dai fondi pubblici, ma dai compensi dei singoli consiglieri come già avvenuto in alcuni Comuni).
Era il 23 ottobre 2015, oggi è il 23 maggio 2016, non ho mai ricevuto risposta.
Giuseppe Errico - attivista Mola 5 Stelle


venerdì 5 febbraio 2016

DIAMO VOCE AI CITTADINI

In data 4 febbraio 2016, abbiamo protocollato un’istanza con cui chiediamo al Sindaco e alla Sua Giunta, in particolare all’assessore alla cittadinanza attiva Gianni Russo, l’istituzione del “Question Time del Cittadino”. 
Per “Question Time del Cittadino” si intende uno strumento partecipativo attraverso cui i cittadini pongono quesiti all’Amministrazione Comunale per ricevere informazioni e chiarimenti su tutto ciò che concerne la vita pubblica di una comunità. Uno strumento, adottato in altri comuni italiani, che ha lo scopo, da un lato, di favorire la partecipazione del cittadino alla vita dell’ente, dall’altro, di consentire a chi amministra di conoscere le posizioni e di rispondere ai quesiti provenienti dalla cittadinanza.
Il Question time sarà disciplinato secondo criteri indicati in un apposito “regolamento”. A tal proposito, abbiamo allegato una bozza che può essere utilizzata come spunto per la stesura del regolamento citato.
L’azione della pubblica amministrazione è rivolta a perseguire l’interesse generale della Comunità, agendo attraverso l’esercizio del potere in modo trasparente: trasparenza e partecipazione sono i pilastri basilari delle regole di condotta della pubblica amministrazione, che consentono alla parte privata, il cittadino, di comprendere appieno le decisioni adottate, confermando la tendenziale coincidenza tra obiettivi perseguiti e utilizzo del potere conferito dalla legge. L’attività amministrativa viene, dunque, a regolamentarsi nel pieno rispetto del cittadino, in un rapporto di parità e di scambio partecipativo, coerentemente ai principi di correttezza e buona fede. 
Siamo disponibili ad un confronto e a una presentazione, nel merito, della nostra proposta con gli organi competenti. Auspichiamo che il Sindaco e l’assessore Russo accolgano, con interesse, la nostra iniziativa.

mercoledì 20 gennaio 2016

TARTASSATI

Quando la politica perde il contatto con la realtà e diventa pura réclame pubblicitaria fatta di annunci e promesse di qualunque tipo, pur di far presa sui cittadini ed ottenere l’obiettivo prefissato, si corre il rischio di ritrovarsi nelle stesse identiche situazioni del passato nonostante l’elezione di un nuovo sindaco.

E’ quello che sta accadendo in questi giorni con la vicenda TARI, la tassa che Diperna aveva aumentato scatenando una vera e propria rivolta popolare e che l’amministrazione Di Rutigliano, nonostante le roboanti promesse in campagna elettorale, non solo ha ulteriormente aumentato, ma ha altresì inviato a molti ignari cittadini importi da pagare errati, creandogli nel peggiore dei casi un ulteriore aggravio, nella migliore delle ipotesi tempo perso per code chilometriche agli uffici comunali.

Questo modo di far politica, questo modo di amministrare un paese rappresentano quello contro cui noi quotidianamente combattiamo. La nostra speranza è che i cittadini capiscano quanto sia importante tornare a dare un senso vero e profondo alle parole, a frasi come “Bene comune” tanto urlate dai palchi elettorali, altrimenti si rischia di abbandonarle e relegarle a semplice pubblicità politica e non possiamo più permettercelo.

“Chi non conosce la propria storia è condannato a ripeterla”

lunedì 18 gennaio 2016

LETTERA DI UN CITTADINO

Mi rivolgo a chi ci amministra,sono un cittadino di Mola di Bari. Tengo al futuro del mio paese, al mio e a quello dei miei figli, pertanto dopo aver ottemperato al mio dovere di elettore, aver aspettato un tempo più che ragionevole, pretendo un atto dovuto da parte di chi amministra il mio paese, nonché condiziona il mio vivere quotidiano. L’atto dovuto cui sopra, sta nel rendere conto ad ogni cittadino dell’operato dell’amministrazione. Premetto, e lo dico da cittadino e non da simpatizzante politico, che mi sarebbe piaciuto vedere in Consiglio Comunale almeno un rappresentante del Movimento Cinque Stelle dato che le preferenze ci sono state (circa 1000) e, grazie alle scorrettezze e ingiustizie che l’attuale legge elettorale prevede, a cui avete golosamente e avidamente aderito, ciò non è accaduto. Premessa a parte, desidererei conoscere il parere di chi ci governa a livello comunale per le seguenti note. 
- “Guerra agli evasori”, dichiara il Comune (pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 26.6.2015) con azioni mirate a recupero mancato introito relativo a TASI e TARI, recupero somme importanti dall’occupazione del suolo pubblico, concedendo agevolazioni a disabili e pensionati con reddito minimo. Quale risultato è stato ottenuto?
- Si è arrivati alla diffida da parte del Prefetto per l’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015. Penoso da parte di chi si propone come forza di cambiamento. Cosa è successo onestamente?
- Perché la TARI 2015 è aumentata se pur di poco nonostante la dimostrazione tecnica da parte degli uffici preposti, di inesistenza di alcun disavanzo?
- Do atto di una nota positiva. Ora il cittadino è "meglio" informato grazie al calendario affisso sui cassonetti dei rifiuti organici e indifferenziati per il lavaggio degli stessi.
- Le cosiddette “foto trappole” (agosto 2015), cioè l’adozione di un sistema di video sorveglianza che scongiuri l’abbandono dei rifiuti nel centro urbano e nelle zone periferiche. Agosto 2015 al Comune è stato concesso un finanziamento regionale di 41mila euro. E' un’altra nota positiva se si concretizzerà e si potrà testare l’efficacia. Siamo a gennaio 2016 e nulla è accaduto. A che punto siamo?
- Eco villaggio a idrogeno, ottobre 2015 il Comune firma con la Fondazione H2U il protocollo d’intesa. Va bene, ma non rifugiamoci dietro una buona iniziativa che interessa almeno per i prossimi anni lo 0,001% della popolazione. Le priorità esistono e vanno rispettate. Qual è il passo successivo?
- Il servizio mensa scolastica che parte nella 3^ decade di novembre fa denotare l’incapacità di amministrare un servizio essenziale per alunni e famiglie. Come si giustifica l’Amministrazione Comunale?
- Sconcertato, apprendo dalla stampa locale e non, che sono stati persi alcuni finanziamenti importanti, per diversi settori altrettanto importanti. Finanziamenti persi per: - recupero dei beni culturali; bando per le indagini diagnostiche sui solai degli edifici scolastici; - Ristrutturazione e messa in sicurezza del mercato ittico, manutenzione dell’impianto d’illuminazione del porto (da anni al buio), ripristino dell’impianto idrico sui moli, quest’ultimo sollecitato dal GAC ad ottobre 2015. Se questi finanziamenti sono stati persi per problematiche non valide, è da sciagurati ed irresponsabili un atteggiamento del genere. –Rileggo la domanda della redazione “CITTA’ NOSTRA” di aprile 2015 rivolta ai candidati a sindaco,relativa all’azione del futuro sindaco nei primi 180 giorni. Giangrazio Di Rutigliano risponde: “ La prima azione da fare sarà un reale e puntuale ricognizione delle condizioni amministrative in cui si trova il nostro comune e conseguente pianificazione delle urgenze da affrontare dando priorità alla situazioni di particolare importanza per i cittadini”. Questo è politichese puro, in sostanza ha detto tutto e non ha detto niente.
Tutte queste notizie sono frutto di un interessamento normale, di un normale cittadino che fin ora ha potuto constatare, come ha potuto constatare un Natale molese più coreografico rispetto agli anni precedenti, ma con diverse note dolenti e gravi dal punto di vista amministrativo, alle quali necessita una doverosa informazione alla cittadinanza da parte di codesta Amministrazione, dettagliando ogni contestazione, dalla spesa per l’illuminazione natalizia nelle diverse zone del paese, spesa e gestione della pista di ghiaccio, alla individuazione degli esercenti che hanno ottenuto l’autorizzazione regolare (ammesso che siano state rispettate le norme), per proporre i propri prodotti nelle “casette di legno” in piazza XX Settembre ecc ecc . Quanto è costato tutto questo al Comune e ai privati? La trasparenza amministrativa, per essere chiamata tale, deve poter arrivare a tutti i cittadini tramite i numerosi canali d’informazione, altrimenti si rischia sempre di alimentare un chiacchiericcio cittadino che distorce i fatti a proprio piacimento.

giovedì 14 gennaio 2016

TARI 2015: COM'E' UMANO LEI ...

Questa amministrazione non smette mai di stupire.
Il Natale a Mola è terminato. E' bello vedere un Sindaco che "rimanda" a dopo le feste il pagamento della tassa sui rifiuti.
Il ragionier Fantozzi, in questo caso, avrebbe detto "Com'è umano lei ...".
Ora, però, le feste sono finite ed è tempo di incassare.
E’ ormai noto a tutti che, al contrario di quanto promesso in campagna elettorale, l’amministrazione Di Rutigliano ha aumentato le tasse.
La Tari 2015 è divisa in tre rate, Settembre 2015, Novembre 2015, Marzo 2016.
Tutte le famiglie molesi hanno pagato il primo acconto della tassa a Settembre. Il comune sta inviando, solo ora, il saldo da pagare in merito alla TARI 2015, ovvero le ultime due rate di cui una, come si evince, già scaduta.
Tralasciando il fatto che l’amministrazione si è dimenticata di comunicarci che la seconda rata sarebbe arrivata in notevole ritardo, in tanti ci state segnalando evidenti errori nelle bollette ricevute.
In buona sostanza, il saldo, in alcuni casi, corrisponde al totale da versare. Il saldo, infatti, non tiene conto della rata di acconto versata a Settembre. Di conseguenza, il mal capitato cittadino si ritrova a pagare il 40% in più di quanto dovuto. Insomma, oltre il danno anche la beffa.
Non bastava l’aumento, non bastava il ritardo, adesso, il cittadino deve sopportare anche gli errori in bolletta?!
Al di là di questo madornale errore resta da capire l’effettiva scadenza della seconda rata (novembre) e quella della rata unica (Novembre/marzo), visto che entrambe riportano la scadenza del 30 Novembre 2015.
Restiamo in attesa che il Sindaco rompa il suo silenzio e faccia chiarezza su quanto successo.