domenica 28 dicembre 2014

NON LASCIAMO SOLO NINO DI MATTEO

Sin dalle prime minacce di morte ricevute ci siamo sentiti in dovere di esprimere tutta la nostra solidarietà al giudice Nino Di Matteo. Un anno fa esponemmo uno striscione sul balcone della nostra sede, lo stesso striscione ha poi marciato al fianco di Salvatore Borsellino nella manifestazione generale con cui il "Movimento delle Agende Rosse" chiedeva al ministro Alfano di adoperasi per dare a Di Matteo tutta la protezione necessaria.
A distanza di un anno Di Matteo è un uomo solo, abbandonato dalle istituzioni ma non da tutti quei cittadini che credono fortemente nel valore dell'onestà. Oggi siamo tornati in piazza per sottolineare ancora una volta come la solitudine di Di Matteo sia degna di uno Stato criminale. Il ministro degli Interni Alfano tergiversa, prende tempo, recita la parte assegnata e, a tutti gli effetti, se ne lava le mani. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Premier, Matteo Renzi, non spendono una parola di solidarietà nei confronti del pm palermitano condannato a morte. Tocca quindi a tutti quei cittadini che credono ancora che gli uomini onesti siano un valore e non un ostacolo per questo Paese, non lasciarlo solo.
Noi non lo lasciamo solo.

“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.”
(Giovanni Falcone)



venerdì 26 dicembre 2014

REFERENDUM M5S: Firma anche tu!

Ci vediamo domani in Piazza XX Settembre ore 10:30.

Il referendum consultivo per uscire dall'euro si può fare. Per poterlo indire è necessario approvare una legge costituzionale "ad hoc" come già avvenuto nel 1989 quando si richiese agli italiani se volevano dare o meno facoltà costituente all'Unione Europea:

Il referendum consultivo del 1989 in Italia si è tenuto il 18 giugno 1989, contestualmente alle elezioni europee del 1989, per sentire il parere popolare sul conferimento o meno di un mandato costituente al Parlamento europeo eletto nella stessa occasione. Poiché la Costituzione della Repubblica Italiana prevede solo due tipi di referendum, quello abrogativo e quello confermativo per quel che riguarda la procedura di revisione costituzionale, per poter indire un referendum consultivo si è dovuto procedere approvando ad hoc la legge costituzionale 3 aprile 1989.

La legge costituzionale per indire il referendum sarà presentata agli italiani sotto forma di legge di iniziativa popolare. Per poterla depositare in Parlamento è necessario raccogliere almeno 50.000 firme in sei mesi. Una volta depositata, presumibilmente a maggio 2015, i portavoce del M5S alla Camera e al Senato si faranno carico di presentarla in Parlamento per la discussione in Aula. Approvata la legge costituzionale ad hoc che indice il referendum, considerando i tempi di passaggio tra le due Camere, a dicembre 2015 gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull'uscita dall'euro con il referendum consultivo.
Il 14 novembre il M5S ha presentato in Cassazione il testo della legge di iniziativa popolare e in poche settimane inizieremo a raccogliere le firme per la legge di iniziativa popolare per indire il referendum. Abbiamo bisogno del maggior numero di firme possibile per non lasciar alcun alibi a questi portaordini della Merkel e della BCE capeggiati da Renzi. Gli italiani devono poter decidere se vogliono morire con l'euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità.


Prossima data: 4 Gennaio 2015

Visita il sito ufficiale: http://goo.gl/AYWP9p



sabato 20 dicembre 2014

TARI: LA CONFUSIONE REGNA ANCORA SOVRANA

Dopo la pubblicazione sul sito del Comune del comunicato (firmato anche dal Caposettore Ufficio Tributi) in cui si rendeva noto che "alla seconda rata TARI, scaduta il 30 novembre, non saranno applicate sanzioni né interessi a coloro che effettueranno il versamento della 2° rata entro il 31 dicembre 2014", e nonostante molti cittadini non abbiano ancora ricevuto i bollettini per pagare la seconda e terza rata Tari, il Sindaco continua imperterrito a seminare confusione.
Infatti, solo dopo poche ore dalla nostra denuncia sui social, il Sindaco rilancia su fb un nuovo messaggio che sconfessa il comunicato ufficiale apparso sul sito.


Dal post, pubblicato dal primo cittadino su Facebook, si apprende che la seconda rata TARI potrà essere pagata anche unitamente alla terza, quindi entro il 31 Marzo 2015.
Sul sito del comune, nonostante il post contraddittorio apparso sul profilo Fb del Sindaco, è ancora visibile il vecchio comunicato che riporta come ultima data per il pagamento della seconda rata Tari il 31 dicembre. 


Ci auguriamo che l'amministrazione faccia chiarezza a quella che, a tutti gli effetti, sta diventando una farsa. 

Leggi anche LA STANGATA A CARICO DELLE FAMIGLIE MOLESI 

Leggi anche RACCOLTA DIFFERENZIATA: Un'opportunità sprecata

martedì 16 dicembre 2014

UN BRUTTO REGALO DI NATALE


A 15 giorni di distanza dalla scadenza della seconda rata (30 novembre), il Sindaco, coglie il nostro "invito" e ci comunica che “In questi giorni sono in consegna, presso le residenze dei contribuenti di questo Comune, gli avvisi di pagamento della 2° e 3° rata della TA.RI 2014. Relativamente alla 2° rata è indicata la scadenza del 30 novembre scorso: si rassicurano i sigg.ri contribuenti che non saranno applicate sanzioni né interessi a coloro che effettueranno il versamento della 2° rata entro il 31 dicembre 2014. Nessuna variazione, invece, per la 3° rata che, a mente del vigente Regolamento Comunale, va pagata entro il 31 marzo 2015”.
La Tari, come già detto in passato, rischia di essere un brutto regalo di natale per tante famiglie Molesi. Il combinato disposto TARI-TASI sarà l'ennesima stangata di questa amministrazione, colpevole di non aver sfruttato quei pochi margini di manovra che gli offriva la normativa.
A breve ne riparleremo seguiteci sulla nostra pagina: http://goo.gl/A6EKP9

mercoledì 3 dicembre 2014

LA SECONDA RATA DELLA TARI E' SCADUTA MA NESSUNO L'HA PAGATA.... MANCANO I MODELLI F24 PER IL PAGAMENTO

A distanza di mesi dall’approvazione del Regolamento IUC, che dispone all'art 45 comma 3 che "Per il primo anno di applicazione del tributo TARI (2014) le scadenze sono fissate al 30 settembre 2014, al 30 novembre 2014 e al 31 marzo 2015", il Comune non ha ancora inviato i bollettini per il pagamento della seconda e terza rata. Il Sindaco ancora una volta tace. Resta da capire se scatteranno le sanzioni previste per il mancato pagamento.
 

SINDACO SE CI SEI, BATTI UN COLPO
 

martedì 2 dicembre 2014

L'OTTO PER MILLE MANDIAMOLO A SCUOLA

In data 26 novembre 2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica 17 novembre 2014 n. 172 relativo ai criteri per l'utilizzo della quota dell'otto per mille... devoluta allo Stato.
Grazie ad un emendamento del Movimento 5 Stelle, introdotto in Legge di Stabilità 2014, è stata inserita la voce “edilizia scolastica” tra le destinazioni dei fondi dell'otto per mille.
La scadenza per la presentazione delle richieste da parte degli enti locali è stata prorogata al prossimo 15 Dicembre 2014.
Ci teniamo a ricordare che, lo scorso 14 luglio 2014, abbiamo presentato un'istanza con la quale invitavamo il Sindaco Diperna e la sua Giunta ad effettuare tutti gli adempimenti necessari per procedere alla trasmissione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri delle istanze per il finanziamento di progetti e interventi sui fabbricati scolastici comunali attraverso la destinazione delle risorse provenienti dall'utilizzo della quota dell'otto per mille.
Auspichiamo che l'amministrazione abbia compreso l'importanza di questa possibilità, adempiendo a questa richiesta che favorirebbe il reperimento di fondi necessari per intervenire sul degrado degli edifici scolastici presenti sul territorio molese.

domenica 30 novembre 2014

LA CULTURA NON È PER TUTTI

Finalmente anche Mola di Bari ha la sua Casa delle Culture!

Un importante progetto portato avanti dalla attuale Giunta e che ha avuto la sua inaugurazione sabato 29 novembre 2014, in presenza del Vice Presidente della Regione Puglia, Prof.ssa Angela Barbanente e dell’Assessore alle politiche giovanili Dott. Guglielmo Minervini.
Tantissimi potranno essere gli sviluppi culturali per il nostro paese grazie alla presenza di questa nuova realtà.

È un peccato però aver constatato che la Giunta Diperna non ha considerato, in sede di inaugurazione, la possibilità per i cittadini disabili di accedere a questa struttura.
Una serie incredibile di barriere architettoniche ha impedito ad essi di partecipare al dibattito inaugurale: mancanza di una rampa per l’accesso all’interno della struttura, ascensore non utilizzabile per via della mancanza delle rete telefonica necessaria per le emergenze, impossibilità ad accedervi dal retro per via della totale chiusura di qualunque accesso disponibile.

Un cittadino è intervenuto dal pubblico per far notare ai relatori questa grave mancanza senza ottenere adeguate risposte. Scendendo le scale è poi stato contestato da alcuni consiglieri di maggioranza che lo accusavano di strumentalizzare l’accaduto.
Nel 2015 a Mola di Bari ci ritroviamo a combattere contro chi (Giunta Diperna) si disinteressa totalmente dei cittadini disabili, considerandoli, di fatto, cittadini di minore importanza.

Ciò che rende ancor più incredibile la vicenda, è che il tutto sia accaduto durante l’inaugurazione della Casa delle Culture, quasi a voler togliere ogni dubbio su quello che è il livello culturale di questa Giunta e di questa maggioranza.

Invitiamo pertanto la Giunta Diperna a prendere coscienza di questa mancanza, a capire che anche i disabili vanno considerati in ogni progetto, a pensare e cercare di trovare una soluzione degna dei nostri tempi nel più breve tempo possibile.

lunedì 24 novembre 2014

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA LEGISLATURA

Era il 29 Agosto del 2013 quando una nostra delegazione rincontrava il Sindaco Diperna per avere ulteriori chiarimenti circa le Sue intenzioni di sistemazione dell’Arco Vaaz. In quella occasione il Sindaco Diperna ci informava che dal giorno prima, cioè dal 28 Agosto, a seguito di accordo con i proprietari dell’immobile retrostante l’Arco Vaaz, una metà del cancello del varco carraio sarebbe rimasta aperta per tutto il giorno, fino a sera. Contestualmente ci illustrava il Suo progetto di realizzazione di una scala che superando le mura storiche frontali all’arco, avrebbe consentito il passaggio dalla piazza XX Settembre al mare. Inoltre, alle nostre perplessità circa la validità e l’impatto suggestivo della sua soluzione (la scala appoggiata ad un muro laterale del passaggio), lo stesso Sindaco Diperna si affrettava a non escludere la possibilità di realizzare delle aperture nei muri per collocare delle grate che consentissero la tanto auspicata vista del mare. In quel momento ci eravamo illusi che in qualche modo, con una soluzione che non ci piaceva e convinceva, comunque si sarebbe realizzato il tanto auspicato “passaggio a mare dell’Arco Vaaz” voluto da gran parte dei Cittadini Molesi. Tutto questo, il primo Cittadino di Mola ci rassicurava, sarebbe stato realizzato nell’ambito dei lavori di riqualificazione di Piazza XX Settembre. Questo progetto riapprovato, con formula definitiva e con un nuovo quadro economico, dalla Giunta Comunale con delibera n. 150 del 19 novembre 2014 -, non prevede alcuna scala, alcuna grata insomma non prevede alcuna opera di congiunzione tra la piazza ed il mare attraverso l’Arco Vaaz. E allora cosa è accaduto? Mancanza di soldi? Mancanza di coraggio? Disinteresse per l’Arco Vaaz? O al contrario eccessivo interesse di pochi nel mantenere inalterato l’attuale stato dell’Arco? Questo Noi non lo sappiamo o meglio lo possiamo immaginare perché condividiamo il pensiero di un politico passato a miglior vita e cioè che “a pensar male si commette peccato, ma spesso ci si azzecca”. Già quella mezza apertura di cancello sapeva di beffa, una sorta di mezza concessione di stampo democristiano, un modo di fare alla Lauro, una scarpa prima del voto e l’altra dopo. E poi perché prendere in giro dei cittadini, illudendoli di realizzare in qualche modo, anche se non condiviso, un sogno, un recupero architettonico che avrebbe potuto valorizzare uno scorcio particolarmente suggestivo del nostro paese, che avrebbe potuto realizzare un area altamente qualificata dal punto di vista turistico ricettivo corredata da servizi accessori per la cittadinanza e per i turisti. E della tempistica ne vogliamo parlare, anche questa da tipica vecchia politica democristiana, con attività frenetiche che si susseguono sotto le elezioni dopo un quadriennio di inerzia ed immobilismo. Cosi, dalla valutazione degli atti formali approvati, è evidente che, mentre i lavori di sistemazione della piazza XX Settembre si faranno, partiranno a breve (magari il cantiere sarà aperto in piena campagna elettorale), il passaggio fronte mare attraverso l’Arco Vaaz rimarrà ancora una volta un sogno, un sogno di molti, sacrificato a interessi di pochi, senza alcuna spiegazione, gabbando la Cittadinanza, rimarrà chiuso in un cassetto restando un sogno di una notte di mezza legislatura.

domenica 19 ottobre 2014

LA STANGATA A CARICO DELLE FAMIGLIE MOLESI

A distanza di giorni dall’approvazione del Regolamento IUC, delle aliquote TASI e delle tariffe TARI, il quadro Molese in materia d’imposte è agghiacciante. Negli ultimi tre anni il carico fiscale complessivo sulle famiglie Molesi è aumentato in maniera esponenziale.
La IUC (imposta unica comunale) che comprende IMU, TARI e TASI è la nuova stangata che graverà sulle tasche dei cittadini. La TASI, che ricordiamo essere stata approvata priva di detrazioni, è la nuova tassa sui servizi indivisibili che va a sostituire la maggiorazione statale, presente nella TARES, creata allo stesso scopo.
 

Di fatto i cittadini Molesi saranno chiamati a pagare un’IMU camuffata sulla prima casa che risulta essere un salasso per quelle famiglie che nel 2012 erano esenti dall’imposta, in funzione delle detrazioni fiscali.
 

La TARI (nuova tassa sui rifiuti) supera, da sola, il costo totale della TARES che, come già detto, comprendeva anche i servizi indivisibili. La riduzione della tariffe Tari per le imprese più colpite dalla Tares, annunciate in pompa magna dal Sindaco Diperna, risulta essere un bluff. Si scopre che soltanto 1/3 delle agevolazioni promesse (70 mila € su 210 mila €) sono state reperite da risorse diverse dai proventi del tributo, 2/3 delle suddette agevolazioni sono, invece, coperte da risorse a carico dei contribuenti TARI, quindi a carico delle famiglie Molesi. Il Sindaco Diperna riesce nella magica impresa di diminuire le TASSE , aumentandole!
E’ chiaro che alcune categorie di imprese, in funzione delle riduzioni approvate, pagheranno, con la TARI, meno di quanto hanno pagato con la TARES, ma la riduzione non andrà a compensare minimamente gli aumenti che ci sono stati nel 2013, rispetto alle tariffe del 2012 (regime TARSU). Bisogna poi, non dimenticare che la TARES 2013 dovrà, comunque, essere pagata per intero.


Non si riesce a capire il motivo per cui non ci si debba ingegnare nell’elaborazione di una manovra finanziaria virtuosa che ad esempio pensi alla riduzione della spesa pubblica piuttosto che all’incremento delle entrate.


Leggi anche RACCOLTA DIFFERENZIATA: Un'opportunità sprecata







giovedì 9 ottobre 2014

RACCOLTA DIFFERENZIATA: Un'opportunità sprecata

La gestione dei rifiuti è da considerarsi un aspetto fondamentale nella società perché rispecchia il grado di civiltà che essa è in grado di esprimere. Possiamo affermare con certezza che l’amministrazione Diperna ha fallito su  tutti i fronti. Un calo continuo della raccolta differenziata (...a proposito come mai i dati sono fermi a giugno?), una popolazione sempre più disincentivata, costi di gestione elevatissimi, un paese sempre più  sporco con rifiuti abbandonati ovunque e gli incivili che rimangono impuniti per l'assenza di controlli e sanzioni.
La raccolta differenziata  “porta a porta” va bene ma deve essere accompagnata con un sistema che possa premiare gli sforzi fatti. Il “porta a porta” è soltanto il primo passo di una lunga serie di obiettivi che compongono la strategia Rifiuti Zero. Abbiamo più volte proposto all’amministrazione l’adozione della Tariffa Puntuale. Essa si fonda sul principio “chi inquina paga” e consente di monitorare con estrema precisione il conferimento dei rifiuti e premiare con sconti coloro che differenziano e soprattutto riducono la loro produzione di indifferenziato.
E’ statisticamente provato che la percentuale di raccolta differenziata è aumentata in tutti i comuni che hanno adottato il sistema a tariffazione puntuale. Questo sistema permette di far pagare ogni cittadino sulla base dei suoi  comportamenti virtuosi, premiando finalmente il “lavoro” di divisione del rifiuto.
Non smetteremo mai di ricordare al sig. Sindaco che i mezzi e le iniziative per fare del rifiuto una "risorsa" ci sono e in alcuni comuni a 5 stelle vedono la luce con risultati positivi. Uno fra questi è il comune di Ragusa, dove il sindaco Federico Piccitto, in attesa dell’introduzione della “Tariffa Puntuale”,  premia i cittadini più virtuosi, come? Il maniera molto semplice:
Attraverso  l’uso di un’apposita bilancia, installata nel Centro di Raccolta Comunale, i cittadini potranno infatti conferire i propri rifiuti differenziati, i quali, una volta pesati, si trasformeranno in uno sconto sulla tassa dei rifiuti (TARI). Si potranno accumulare fino a 2041 punti, stimata come una soglia alta per una famiglia media, ed ottenere fino al 30% di sconto in bolletta. Si potranno conferire una notevole varietà di rifiuti come carta, cartone, vetro alluminio, lampadine e batterie, elettrodomestici dismessi, legno, metalli e pneumatici. Ogni tipologia avrà un preciso punteggio anche se alcuni andranno a peso, e quindi sarà necessario ritirare lo scontrino che la bilancia emette ad ogni operazione, altri invece a pezzo, come ad esempio gli ingombranti.  


Un altro strumento è il compostaggio, riteniamo che esso debba essere promosso e incentivato, che sia domestico o collettivo, non importa.
Con tali strumenti si raggiungono tre importanti obiettivi: il primo è quello di sensibilizzare i cittadini a conferire correttamente i rifiuti differenziabili compresi gli ingombranti a tutela del decoro urbano e dell’ambiente; il secondo è di aumentare la raccolta differenziata; il terzo obiettivo, non meno importante, è quello di rendere meno pesanti le bollette dei cittadini più virtuosi, con sgravi economici a loro vantaggio.

Il gruppo “Mola di bari a cinque stelle” si batterà sempre affinché queste e tante altre iniziative, vedano la luce anche nel nostro comune, incentivando e sensibilizzando tutti a scapito di una sempre più "catastrofica" gestione dei rifiuti.

Gli attivisti del gruppo “Mola di Bari a cinque stelle”

lunedì 6 ottobre 2014

ATTENZIONE LA PRIMA RATA DELLA TASI SCADE IL 16 OTTOBRE!




Non si riesce a capire il motivo del silenzio dell'amministrazione in merito alla TASI.
La TASI è la nuova tassa sui servizi indivisibili che va a sostituire la maggiorazione presente nella vecchia TARES (i famosi 30 cent/mq).
Il gruppo “Mola di Bari cinque Stelle” ha sempre ritenuto la TASI un IMU camuffata, un tentativo losco di reintrodurre, da parte del Governo delle larghe intese, l’IMU sulla prima casa. Il Comune di Mola ha approvato le aliquote TASI il 9 settembre.  La TASI approvata dall’amministrazione Diperna è priva di detrazioni, e quindi tutte le famiglie saranno soggette al pagamento (anche coloro che nel 2012 erano esentate dal pagamento dell’IMU prima casa per via appunto delle detrazioni).
Il pagamento è disposto in due rate, 16 ottobre e 16 dicembre. Ebbene, a distanza di giorni, molti cittadini Molesi non sanno ancora dell'esistenza di questa tassa. Nessun manifesto in giro e nessun avviso pubblico sul sito. Nulla! Sul sito del Comune troviamo una news in merito alla IUC, datata 5 giugno (http://goo.gl/56XPgC) , che ci comunicava che le aliquote TASI sarebbero state approvate, ma nel momento in cui le stesse sono approvate nessuno ne da notizia!
Molti cittadini confondono ancora la TARI (tassa sui rifiuti) con la TASI. Altri aspettano un modulo di pagamento a casa che non arriverà mai! Il motivo è molto semplice.
La TASI è in autoliquidazione, significa che spetta al contribuente calcolarne l'importo, in alternativa può recarsi presso i professionisti o i CAF abilitati.
Ai cittadini il compito di giudicare quanto sta accadendo. 

martedì 16 settembre 2014

SINDACO DIPERNA, l’8xmille mandiamolo a scuola

Con l’inserimento nell'ultima legge di stabilità di un emendamento M5S, una quota statale dell’otto per mille è destinata alla messa in sicurezza e alla ristrutturazione dei plessi scolastici pubblici. Peccato che nel decreto attuativo (emanato dal Governo Renzi e attualmente in discussione in commissione bilancio) compaia un altro destinatario a fianco delle scuole: il Fondo Edifici di Culto (FEC), ente che dipende direttamente dal Ministero dell’Interno. 

I parlamentari M5S chiedono:
1) che la destinazione "FEC" sia rimossa perché deliberatamente aggiunta dal Governo senza tener conto della volontà del legislatore;
2) che sia prorogata la scadenza per la richiesta dei fondi 8x1000 al 31 dicembre (prima era il 30 settembre)

A tal proposito ricordiamo che in data 14/07/2014, abbiamo presentato una proposta al Sindaco Diperna con la quale chiediamo di impegnarsi a inoltrare formale richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 30 settembre 2014 per far si che l'otto per mille statale sia usato per intervenire su tutti gli istituti scolastici che attualmente versano in uno stato di decadimento al fine di garantire la sicurezza e il diritto allo studio dei nostri bambini.
Se la proposta dei parlamentari M5S sarà accettata, l'amministrazione Diperna avrà tempo fino al 31 dicembre per presentare la richiesta di accesso ai fondi. 

Sindaco se ci sei .. batti un colpo!
Vi terremmo, come sempre, aggiornati.

lunedì 15 settembre 2014

ADDIO TARES... BENVENUTA TARI+TASI

E' ormai noto a tutti che il Regolamento IUC, in data 09/09/2014 risulta essere stato approvato con 11 voti favorevoli, contando il voto del Sindaco computato quindi tra i Consiglieri assegnati, e che la relativa delibera di approvazione è stata pubblicata sull’albo pretorio nonostante le parole conclusive del Presidente del Consiglio Vincesilao che dicevano il contrario. Si sarà sbagliato? Possibile che un regolamento dichiarato non approvato un giorno, lo diventi approvato il giorno dopo?
Ci auguriamo che alla prossima seduta consiliare, il Consiglio Comunale abbia i numeri per rettificare il verbale della seduta del 9 settembre o comunque per risolvere il pasticcio creato che potrebbe dare origine a conseguenze nefaste per il nostro paese.
Tralasciando la validità o meno del voto sul Regolamento IUC, del quale speriamo si faccia chiarezza al più presto, entriamo nel merito di ciò che risulta a tutti gli effetti approvato sul portale del MEF, ovvero Regolamento IUC e aliquote TASI.
In merito alle aliquote TASI, il Consiglio ha deliberato:
Di approvare per l’anno 2014 le seguenti aliquote del tributo per i servizi indivisibili (TASI):
-1,5 per mille per le abitazioni principali escluse dal pagamento dell’IMU;
-0,6 per mille per tutte le altre fattispecie imponibili diverse da quelle di cui al punto precedente.

Il gruppo “Mola di Bari 5 Stelle” ha sempre ritenuto la TASI un IMU camuffata, un tentativo losco di reintrodurre, da parte del Governo delle larghe intese, l’IMU sulla prima casa.
Premesso che il versamento dell’IMU sulla prima casa e sulle relative pertinenze (garage, cantine, solai, ecc.) è stato definitivamente soppresso da legge statale, fanno eccezione i fabbricati, per se prima casa, classificati alle categorie A/1, A/8 , A/9 (appartamenti di lusso, castelli, ville, ecc.), per i quali l’imposta continua ad essere dovuta, si rimane esterrefatti nel constatare l’iniquità prevista nel Regolamento IUC in merito alle detrazioni previste.
Infatti si prende atto che il Regolamento IUC prevede una detrazione di 200 euro dall'imposta dovuta (IMU) per le categorie di lusso adibite ad abitazione principale (art 14), mentre non si prevede nessuna detrazione in luogo della TASI che andrà, invece, a colpire le prime case delle categorie meno abbienti.
Quindi fondamentalmente tutte le famiglie che nel 2012 non hanno pagato l’IMU sulla prima casa per via appunto delle detrazioni, in funzione di una bassa rendita catastale, si ritroveranno a pagare la TASI, per intero, nel 2014.

Nel Regolamento IUC salta all’occhio anche la scelta con cui si moduleranno le tariffe della TARI.
In merito alla TARI è ormai assodato che la prima rata della TARI sarà pari al 40% di quanto dovuto con la TARES. Il 14 agosto (http://goo.gl/hn0tQZ) noi denunciavamo e chiedevamo la riduzione di tale percentuale al 30% onde evitare, a fronte di una riduzione delle tariffe, rate sproporzionate. L’amministrazione su questo punto ci ha ignorato. Ma vedere che si sceglie ancora lo stesso criterio di modulazione delle tariffe, in merito alla TARI, già usato con la TARES ci lascia perplessi. Come si può ancora optare per il metodo normalizzato quando la normativa propone una valida alternativa ad esso (comma 652). Il Metodo a parametri variabili, alternativo al D.P.R. 158/1999, consente ai Comuni di manovrare le tariffe in modo legittimo e con un margine di manovra molto più ampio rispetto ai range concessi dal Metodo Normalizzato (seppur in parte più flessibili grazie alla deroga inserita nella legge 68/2014).

Non si riesce a capire il motivo per cui non ci si debba ingegnare nell’elaborazione di una manovra finanziaria virtuosa che ad esempio pensi alla riduzione della spesa pubblica piuttosto che all’incremento delle entrate.

mercoledì 3 settembre 2014

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVERA' LE ALIQUOTE TASI

La TASI è la nuova tassa sui servizi (comunali) indivisibili attiva dal 2014 al posto della “maggiorazione” della TARES creata allo stesso scopo (i famosi 30 cent/mq). Per servizi indivisibili si intendono tutti quei servizi comunali per i quali non è possibile un ripartizione tra i cittadini (illuminazione pubblica, sicurezza, polizia locale, etc.). I regolamenti comunali dovranno precisare quali servizi indivisibili copre la TASI con indicazione, per ogni servizio, dell'importo dei costi coperti.
Il presupposto della TASI è il possesso o detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati (compresa l'abitazione principale) ed aree edificabili a qualsiasi uso adibiti. Sono escluse le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali imponibili, non operative, e le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva. Sono altresì esclusi i terreni agricoli, gli immobili dello Stato e le proprietà della Santa Sede.
Come regola generale fissata dalla legge, l'aliquota base della TASI è pari all'1 per mille, calcolata sulla base imponibile IMU. Stara ai comuni decidere se alzarla ulteriormente o abbassarla fino ad azzerarla. La legge 147/2013 aveva fissato come aliquota massima prevista per la TASI, sulle prime case un tetto del 2,5 per mille, mentre sulle seconde case un'aliquota massima complessiva (TASI+IMU) del 10,6 per mille.
Il governo Renzi ha dato la possibilità ai comuni di alzare ulteriormente l’aliquota massima dello 0,8 per mille, anche senza prevedere le relative detrazioni che restano quindi soltanto una possibilità. L’aliquota massima, quindi, per le abitazioni principali (esenti IMU) può arrivare fino a un massimo del 3,3 per mille, mentre per le seconde case può salire fino a un massimo complessivo (IMU+TASI) del 11,4 per mille. Sostanzialmente con questa norma, Letta e Renzi hanno reintrodotto l’IMU (..camuffata) sulla prima casa, per giunta peggiorando la norma, infatti il soggetto obbligato al pagamento è colui che possiede o detiene i locali o le aree. In buona sostanza sono oggetto di questo prelievo anche gli occupanti che vedranno, quindi, imputarsi il relativo tributo nella misura massima del 30% dello stesso.
Ad oggi non ci è dato sapere le intenzioni di questa amministrazione in merito alla TASI. Al tal proposito, ricordiamo che comuni come Assemini e Ragusa (comuni amministrati da sindaci a 5 stelle) hanno azzerato l'aliquota della TASI e quindi i cittadini non saranno chiamati a pagarla.
In data 05/09/2014 il consiglio Comunale si riunirà per decidere le aliquote della TASI.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare a questo consiglio che tratterà un tema fondamentale per la comunità.

Aggiornamento 05/09/2014 : La riunione di Consiglio Comunale in seduta straordinaria di 1^ convocazione per il giorno 05 settembre 2014, alle ore 19.30 è stata revocata. Nuova convocazione del Consiglio Comunale, in via d'urgenza, alle ore 19,30 del 06 settembre in prima convocazione e alla stessa ora del 09 settembre 2014 in seconda convocazione.

Aggiornamento 06/09/2014 : La seduta in prima convocazione è andata deserta, pertanto il Consiglio è convocato in seconda convocazione il giorno 09/09/2014 alle ore 19:30.

 

lunedì 1 settembre 2014

COZZE, UN'ESTATE TRA I RIFIUTI


A Cozze, agli inizi di luglio, sono stati tolti i cassonetti dei rifiuti per dare finalmente inizio alla raccolta differenziata, necessaria per risolvere i problemi ecologici e di difesa ambientale. Invece vedere buste, pattumiere, rifiuti di ogni tipo abbandonati in strada o in spiaggia ad ogni ora e pedalare sulla trasandata pista ciclabile respirando il cattivo odore proveniente dai rifiuti abbandonati da giorni sotto il sole, è diventato normalità. Cosa avrà pensato il turista amante del mare o della cultura, tornerà? O cosa avrà pensato il papà Molese che porta i suoi bimbi in bici al mare? Una situazione vergognosa frutto non solo dell’inciviltà e della maleducazione di alcuni ma anche dell’incapacità e dell’inefficienza dei nostri amministratori. L’ambiente e la salute stuprati dall’inciviltà e dall’inefficienza di pochi. Era così difficile organizzare una "seria" informazione e formazione? E’ così difficile organizzare dei semplicissimi controlli per scoprire non solo gli incivili ma anche coloro che non pagano la tassa dei rifiuti? E’ una scelta politica quella di rimanere inerti al degrado imperante nel paese?
Cozze, San Materno, dal poter essere fiore all’occhiello di una Mola con vocazione turistica sono diventate zone di degrado, specchio dell’attuale classe dirigente e segno di una direzione politica lontana dal rispetto delle regole.

Noi, ancor prima di essere attivisti del M5S, siamo semplici cittadini che amano il loro paese e che vorrebbero vederlo brillare come le stelle in cielo e soffrono nel vederlo così stuprato in ciò che avrebbe dovuto essere il suo punto di forza: il turismo, l’ambiente, la cultura.

Oggi, primo settembre, giornata della “custodia del creato” ricordiamo le parole di Papa Francesco per educare alla custodia di quel “giardino in cui Dio ha collocato l’uomo, fin dall’inizio,
perché lo custodisse e lo lavorasse”, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città:

“Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione! Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni. Siamo infatti tutti chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo” 
 
(Evangelii gaudium 215)

domenica 31 agosto 2014

RIMETTETE LE TAMERICI A POSTO

In data 27 Agosto u.s. sul lungomare di via Lungara Porto sono stati estirpati quasi tutti gli alberi presenti sul lato mare.
Si trattava di una quarantina di alberi della specie Tamerici presenti da decenni ad abbellire quella parte del nostro lungomare.
Le Tamerici sono state estirpate su disposizione dell’attuale Amministrazione Comunale, sentito il solo parere dell’ufficio comunale competente, per una grave fitopatia che ha danneggiato le piante esponendole pericolosamente al rischio caduta, con conseguenze prevedibili.
Senza entrare nel merito della decisione adottata dall’Amministrazione Comunale, gli Attivisti del gruppo "Mola di Bari a 5 stelle" auspicano che l’attuale Amministrazione decida di sostituire le Tamerici abbattute con altri alberi della stessa specie trattandosi di un indiscutibile patrimonio storico della nostra cittadina, fissato nella memoria collettiva di Molesi.
Tenuto conto dell'art 8 comma 2 del "Regolamento comunale del verde cittadino" che dispone che "Per la piantumazione in aree a verde pubblico deve essere privilegiata la scelta di specie autoctone rispetto a quelle alloctone.", gli Attivisti del gruppo "Mola di Bari a 5 Stelle", come hanno già fatto altre associazioni, lanciano l’iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale a ripiantare le Tamerici al loro posto attraverso l’hashtag #rimetteteleTamericiaposto.

venerdì 29 agosto 2014

PUGLIA: SI CONCLUDE A BARI IL TOUR “GIÙ LE MANI DAL NOSTRO MARE” CONTRO LE TRIVELLAZIONI


Con la presenza di rappresentanti istituzionali europei e nazionali 5 Stelle e degli attivisti pugliesi e lucani, si conclude il 30 agosto a Bari il tour anti-trivellazioni rinominato “Giù le mani dal nostro mare"

Obiettivo è quello di informare i cittadini sull’annosa questione delle attuali 25 differenti richieste presentate dalle aziende petrolifere al Ministero dello Sviluppo Economico, di ricerca di idrocarburi nei mari pugliesi e lucani e sugli sviluppi più recenti, illustrando i rischi sugli ambienti marini profondi e costieri, sulla flora e la fauna e quindi sulla pesca, sul benessere e sulla salute umana nonché sul turismo. Queste sono le motivazioni alla base della richiesta di bloccare le autorizzazioni alle compagnie petrolifere.

Fra queste 25 richieste, ben 4 sono della Global Petroleum Limited, azienda australiana con sede a Londra, che lo scorso 5 giugno ha depositato presso il Ministero dell'Ambiente le relative istanze di ricerca di idrocarburi per le procedure di valutazione di impatto ambientale. Ciascuna richiesta copre un’area marina di circa 750 chilometri quadrati, per il tratto di costa che insiste sui comuni di Giovinazzo, Bari, Mola di Bari, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, Brindisi, San Pietro Vernotico e Torchiarolo.

“È inammissibile che il Governo possa immaginare di rilasciare il nulla osta alle trivellazioni per la prospezione, ricerca ed eventuale coltivazione di idrocarburi senza avere un piano energetico nazionale e senza considerare i rischi dovuti ai micidiali ‘Air Gun’ ed ai sempre possibili rischi di incidenti dovuti ai ‘Blowout’, come è avvenuto nel 2010 nel golfo del Messico – dichiarano i deputati 5 Stelle Giuseppe L’Abbate, Emanuele Scagliusi, Giuseppe Brescia, Giuseppe D’Ambrosio, Diego De Lorenzis, Francesco Cariello, i senatori Barbara Lezzi, Daniela Donno, Lello Ciampolillo, Maurizio Buccarella e la parlamentare europea Rosa D’Amato – È da quando siamo in Parlamento che chiediamo un tavolo tecnico per stilare un piano energetico e per capire i reali fabbisogni del Paese.
Un piano che prevede due tipi di interventi: ridurre i consumi energetici (efficientamento del consumo energetico degli edifici, etc..) e comprendere se con una seria pianificazione basata sulle fonti da energia rinnovabile, è possibile coprire il fabbisogno nazionale. Solo dopo aver fatto queste due valutazioni, si può capire se si ha ancora bisogno di energia e, quindi, cercare altre fonti, ma comunque, qualora fosse necessario ricorrere ancora alle fonti fossili, la qualità scadente degli idrocarburi nei mari meridionali non dà garanzie concrete.
L’esempio della Puglia è plateale, produciamo oltre 80% del fabbisogno regionale, esportando energia in altre regioni. La Puglia sta già dando molto di più di quello di cui ha bisogno. Piuttosto – continuano i parlamentari pugliesi M5S – bisogna investire in ricerca, andare verso la realizzazione di smart cities, convertire il parco macchine esistente in mezzi elettrici, ecc... Poi, francamente, il Partito Democratico su tutti i fronti, continua a smentirsi, giorno dopo giorno, proclamando, dagli enti locali a quelli regionali, sui media, di essere contrario alle attività petrolifere in territorio italiano, ma sostenendo con il benestare di Renzi a livello ministeriale, le trivellazioni – concludono i 5 Stelle – Si mettessero almeno in pace con il cervello, ma soprattutto, giù le mani dal nostro mare!”

A partire dalle ore 18, sarà presente un gazebo informativo che accoglierà i partecipanti e informerà i cittadini sull’iniziativa: da corso vittorio Emanuele II a piazza Diaz lungo il lungomare, poi, si formerà la “catena umana". Maggiori informazioni e dettagli sul sito www.giulemanidalnostromare.it.