domenica 19 ottobre 2014

LA STANGATA A CARICO DELLE FAMIGLIE MOLESI

A distanza di giorni dall’approvazione del Regolamento IUC, delle aliquote TASI e delle tariffe TARI, il quadro Molese in materia d’imposte è agghiacciante. Negli ultimi tre anni il carico fiscale complessivo sulle famiglie Molesi è aumentato in maniera esponenziale.
La IUC (imposta unica comunale) che comprende IMU, TARI e TASI è la nuova stangata che graverà sulle tasche dei cittadini. La TASI, che ricordiamo essere stata approvata priva di detrazioni, è la nuova tassa sui servizi indivisibili che va a sostituire la maggiorazione statale, presente nella TARES, creata allo stesso scopo.
 

Di fatto i cittadini Molesi saranno chiamati a pagare un’IMU camuffata sulla prima casa che risulta essere un salasso per quelle famiglie che nel 2012 erano esenti dall’imposta, in funzione delle detrazioni fiscali.
 

La TARI (nuova tassa sui rifiuti) supera, da sola, il costo totale della TARES che, come già detto, comprendeva anche i servizi indivisibili. La riduzione della tariffe Tari per le imprese più colpite dalla Tares, annunciate in pompa magna dal Sindaco Diperna, risulta essere un bluff. Si scopre che soltanto 1/3 delle agevolazioni promesse (70 mila € su 210 mila €) sono state reperite da risorse diverse dai proventi del tributo, 2/3 delle suddette agevolazioni sono, invece, coperte da risorse a carico dei contribuenti TARI, quindi a carico delle famiglie Molesi. Il Sindaco Diperna riesce nella magica impresa di diminuire le TASSE , aumentandole!
E’ chiaro che alcune categorie di imprese, in funzione delle riduzioni approvate, pagheranno, con la TARI, meno di quanto hanno pagato con la TARES, ma la riduzione non andrà a compensare minimamente gli aumenti che ci sono stati nel 2013, rispetto alle tariffe del 2012 (regime TARSU). Bisogna poi, non dimenticare che la TARES 2013 dovrà, comunque, essere pagata per intero.


Non si riesce a capire il motivo per cui non ci si debba ingegnare nell’elaborazione di una manovra finanziaria virtuosa che ad esempio pensi alla riduzione della spesa pubblica piuttosto che all’incremento delle entrate.


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