giovedì 30 novembre 2017

VALORIZZARE IL NOSTRO PASSATO


Tracce del nostro passato che si interseca con la storia giacciono per le strade, nei palazzi, per le vie di campagna e in riva al mare. Il desiderio di parlarne ancora alle nuove generazioni, ai nostri bambini e ragazzi di oggi, esiste e da lì bisogna ripartire!
E’ necessario che l’amministrazione si faccia carico, assista e faciliti la “risalita a galla” di tali competenze ed energie facendo in modo che questi concittadini o gruppi di concittadini (alias associazioni) si incontrino e facciano sistema per la creazione di un progetto strutturato di valorizzazione di tutto quello che Mola possiede dal punto di vista storico-culturale-paesaggistico; un progetto che attraverso l’individuazione di fondi ad hoc e il recupero ragionato di risorse all’interno del bilancio non si traduca più in una o più manifestazioni che per uno o due anni si riescono a realizzare (e per altri dieci anni sono solo un bel ricordo!) oppure in manifestazioni promesse in occasione della campagna elettorale e poi rimaste inevase come tante altre promesse! Questo progetto dovrà diventare un cardine, di un pilastro portante, di un elemento strutturale della vita del nostro Paese!
Noi ci impegniamo a realizzare questa fondamentale azione, con il vostro consenso, con la vostra partecipazione!

lunedì 27 novembre 2017

UN BRAND PER MOLA

Le eccellenze gastronomiche italiane non sono una baracconata da megamarket all'americana come il FICO di Eataly appena aperto a Bologna. Ma ce lo devono dire gli inglesi del Guardian?
Le eccellenze gastronomiche italiane occorre andare a cercarle nelle tante meravigliose cittadine italiane di provincia, nelle nostre campagne, facendole rivivere, come i tanti piatti della tradizione molese: i fǻfə chì cəquàirə (le fave con le cicorie); i cardèunə chì patǻnə (i cardi con le patate); u scalciàunə (il calzone); u təmbǻnə (il timballo); u brədéttə (il brodetto), e tanti tanti altri.
Ah... per inciso, abbiamo utilizzato una vera e propria traslitterazione per scrivere i nomi dei piatti perchè il molese è una vera e propria lingua, con dei fonemi propri e delle regole proprie. Perchè, tra le tante cose che ci sono da fare per Mola, c'è anche quella di costruire un vero e proprio brand per la nostra città, un marchio riconoscibile, di cui la nostra lingua è parte integrante.

mercoledì 22 novembre 2017

DISCARICA SCARICATA?

Uno spettro si aggira per la Terra di Bari: la discarica Martucci. Come il territorio sul quale è insediata ha natura carsica, e spesso scompare alla vista inabissandosi negli stessi anfratti in cui percolano i suoi liquami.
Lo splendido video linkato condensa in 6 minuti i fatti salienti degli ultimi 4 anni della vicenda della discarica, da seguire dal primo all'ultimo secondo, giusto per NON rimuovere questo enorme problema che grava su Mola e che le varie amministrazioni, di destra e di sinistra, sembrano aver scaricato.

Pur essendo la discarica quasi del tutto in territorio di Conversano, le responsabilità delle amministrazioni molesi degli ultimi decenni -di destra o di sinistra, nessuna esclusa- hanno pesanti responsabilità politiche:

- intanto perchè i danni maggiori ricadono nel territorio molese per il percolato che finisce nella falda acquifera che scorre da Conversano verso Cozze
- con in più la beffa che tributi e ristoro ambientale vanno per intero a Conversano e a Mola restano solo i danni ambientali
- scelta di un perito di parte civile che si è rivelato più un difensore della proprietà della discarica che un difensore dei Comuni coinvolti
- nel mentre si costituisce parte civile con richieste di risarcimento milionarie, il Comune di Mola continua a pagare canoni salatissimi alla proprietà della discarica, prima assegnando il bando di gara per la gestione dei rifiuti alla Lombardi Srl, unico partecipante all'appalto, e poi trasferendo senza batter ciglio il contratto esistente alla ditta subentrante dopo il fallimento della suddetta, in realtà trasferendola ad un altro ramo dello stesso gruppo Lombardi
- non aver sostenuto in alcun modo i tanti cittadini che si sono mobilitati, sia come associati che come singoli, contro i veleni che la discarica continua ad emettere.
Sappiamo che è un problema estremamente complesso e che la discarica gode di protezioni ad alto ed altissimo livello. Ma non scaricare il problema della discarica sarà un nostro preciso impegno della nostra futura azione amministrativa. Dateci le leve per poterlo fare.


lunedì 20 novembre 2017

STOP AL CONSUMO DI SUOLO

Era uno dei nostri punti del programma per le Amministrative del 2015. E lo sarà per il programma delle prossime Amministrative. Un deciso basta alla cementificazione ed alla devastazione del nostro (splendido) territorio.
Non sono affermazioni di principio nè ideologiche ma economiche. Le scelte delle passate amministrazioni di incassare gli oneri di urbanizzazione per sopperire ai criminali tagli imposti dai vari Fiscal Compact dettati da Bruxelles e avallati dai nostri governi inetti si è rivelata totalmente miope.
Aver raddoppiato la superficie edificata (con una popolazione in diminuzione) comporta:
- un maggior numero di strade da manutere con maggiori spese correnti
- una maggiore superficie da mantenere pulita che fa schizzare alle stelle i costi della TARI
- una più estesa rete di illuminazione elettrica che fa andare alle stelle la TASI
- una maggiore necessità di spostarsi in macchina che comporta un aumento del traffico, con conseguente peggioramento della qualità dell'aria e delle frustrazioni per imbottigliamenti e mancanza di parcheggi
- il tutto peggiorato dalla mancanza di infrastrutture pubbliche quali sottopassi ciclo-pedonali che incentivino la mobilità alternativa a quella dell'auto.
- l'impossibiltà al terreno di assorbire le piogge intense a causa dell'aumento delle superfici impermeabilizzate, con la conseguenza di torrenti che si formano dopo ogni pioggia intensa (ed il sottovia di via Manzoni ne sa qualcosa)
Mola necessita di una nuova classe politica che dica basta al modello di "sviluppo" (si fa per dire) basato esclusivamente sull'edilizia privata e sul dividendo degli oneri di urbanizzazione. Occorre che si privilegi il recupero della zona storica e della Mola Bianca, incentivando fiscalmente recuperi architettonici orginali e uniformità cromatiche (qualsiasi colore va bene purchè sia bianco...).
Ed ovviamente, revisione critica delle politiche di lottizzazione, varo di un Piano Urbanistico Generale, del Piano delle Coste e del Piano del Porto, che invertano la tendenza al consumo di suolo e consentano invece lo sviluppo economico e sociale di Mola. Seguiteci per altre puntate prossimamente su questi schermi...
"...solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero" - Gandhi

sabato 18 novembre 2017

I (TRISTI) PRIMATI DI MOLA

A leggere gli ottimi articoli di Marco Sciddurlo sugli ultimi due numeri di Città Nostra ci è venuto da piangere. Perchè lì ci sono i numeri, nudi e crudi del declino di Mola, anche solo nei confronti dei paesi limitrofi. Non si tratta più di impressioni che tutti noi abbiamo da tempo, ma di dati, cifre, indici che sono impietosi, chiamando in causa in primis le amministrazioni locali degli ultimi decenni, incapaci di creare benessere economico e sociale. Responsabilità certamente condivisa con la classe politica nazionale, ma diciamo che a Mola ci abbiamo messo del nostro...
Ecco alcuni "primati" di Mola, di cui avremmo fatto volentieri a meno (per i dettagli, rimandiamo al meritorio mensile Città Nostra di ottobre e novembre):
1. maggiore diminuzione di popolazione tra i comuni limitrofi (-3,5%) e molto lontana dalla media della provincia di Bari (+0,85%), con le popolazioni di Rutigliano, Noicattaro, Conversano e Polignano che aumentano notevolmente
2. paese più povero tra i comuni limitrofi, come si desume dai depositi bancari: circa 7.500€ a testa, rispetto agli oltre 10.000€ a testa di Noicattaro, Rutigliano, Conversano, per non parlare degli oltre 15.000€ di Putignano; Mola risulta anche molto al di sotto della media di tutti i comuni della provincia di Bari
3. ancora più allarmante la situazione per quanto riguarda gli impieghi, cioè gli investimenti immessi nell'economia cittadina: Mola ha investimenti inferiori rispetto ai depositi, ed inoltre risulta il paese in cui il rapporto depositi/impieghi è il maggiore di tutti i paesi presi in considerazione; detta in altri termini, i molesi sono così impauriti dall'effettuare investimenti che preferiscono tenerli in banca senza usarli, indice anche di timori per il futuro
4. Mola ha la più alta età media tra i paesi limitrofi e più alta sia della media provinciale che regionale (45,4 per Mola rispetto, ad es., ai 41,2 di Noicattaro)
5. che Mola stia invecchiando velocemente è confermato dall'indice di vecchiaia: 185,7 per Mola rispetto al 152,7in media per la provincia di Bari; in altri termini a Mola ci sono quasi 186 anziani (con più di 65 anni) per ogni 100 giovani (fascia 0-14)
6. Mola ha la più alta percentualle di inattivi (persone che non lavorano): circa 55 su 100
7. Mola ha il più alto numero di persone che stanno per andare in pensione rispetto a quanto stanno per iniziare a lavorare: quasi 137 rispetto, ad es., ai 92 di Noicattaro
8. Mola ha il più alto rapporto di lavoratori anziani rispetto a quelli più giovani: 132 (la media dell'intera provincia di Bari è 124)
9. Mola ha il più basso indice di natalità: 7,8 nati ogni mille abitanti (ad es. Noicattaro 9,3)
10. Mola ha il più alto indice di mortalità: 9,1 (media della provincia di Bari: 8,3)
Chi si candida a governare la città dovrebbe imparare a memoria tali dati ed avviare politiche di sviluppo economico e sociale che invertano tali tendenze. Ed invece a cosa si interessano gli aspiranti governanti? Ad edificare, edificare, edificare, continuando a consumare suolo. Nuove abitazioni private in un paese che si sta spopolando mentre mancano drammaticamente le opere pubbliche.
Non è inevitabile che il destino di Mola sia già scritto e che non si possa cambiare. Ve lo facciamo dire da una persona molto più autorevole di noi ma che esprime magnificamente il concetto:
"Che le cose siano così, non vuol dire che debbono andare così: Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare."

martedì 14 novembre 2017

A PROPOSITO DI STRUTTURE COMUNALI

Il comma 6 dell'art. 4 dello Statuto del comune di Mola recita testualmente:
"Il Comune informa la propria condotta al principio di partecipazione dei cittadini, in quanto singoli ed in quanto associati, e s’impegna all’azione efficiente ed efficace dei pubblici poteri. Esso valorizza le libere forme associative e le Organizzazioni di Volontariato, ne assicura la partecipazione attiva all’esercizio delle proprie funzioni e garantisce l’accesso alle strutture e ai servizi comunali".

In estrema sintesi, il Comune si impegna a garantire l'accesso alle strutture comunali allo scopo di far partecipare i cittadini, associati o singoli che siano. Questo sulla carta dello Statuto, che rappresenta un po' la costituzione cittadina. Nella pratica cosa succede invece?
A differenza di tutti gli altri comuni, Mola non ha neanche un regolamento per la concessione di sale a disposizione per pubblici incontri e dibattiti di interesse comune.
E non è che il Comune non ne avrebbe di sale, anzi: ci sono sale adatte al Castello, a Santa Chiara, a palazzo d'Ivrea, all'ex Municipio di San Domenico, nell'ex Scuola Marittima di via Di Vagno, oltre alla Sala Consiliare. Ma, per un motivo o per un altro, nessuna di questa è agibile e viene rifiutata la concessione con motivazioni anche sbalorditive, come "non ci sono soldi per tenerle pulite".
E l'unica struttura certamente funzionante e disponibile, la Sala Consiliare, viene rifiutata perché "la Commissaria non vuole". Già, ma lei è irresponsabile politicamente per definizione, e non deve render conto a nessun elettore.
Il mancato utilizzo di strutture pubbliche, peraltro splendide, sono l'esemplificazione lapalissiana di come un patrimonio pubblico (cioè di tutti noi) viene sprecato e ne viene impedita la fruizione ai legittimi proprietari: noi cittadini.
In decenni di amministrazione dei soliti noti, nessuno si è preoccupato di mettere a punto uno straccio di regolamento che ne disciplinasse l'uso. Dovremo pensarci noi.

domenica 12 novembre 2017

RIFACCIAMOLA GRANDE

Mola è una città semidevastata da decenni di mala amministrazione. Che è rimasta al palo non solo a livello nazionale ma anche rispetto ai paesi limitrofi che hanno saputo cogliere le opportunità che si sono presentate.
Le responsabilità di questa situazione sono distribuite, senza soluzione di continuità, tra tutte le forze politiche che si sono succedute al governo della nostra città. Le stesse forze politiche che a breve verranno a chiedere il vostro voto promettendo questo e quest'altro.

Crediamo che sia arrivata l'ora di cambiare la storia di questa città, e che non è inevitabile che Mola sia destinata a morire stancamente. Vogliamo offrire agli elettori molesi una concreta possibilità di cambiamento, raccogliendo le migliori risorse ed energie molesi intorno ad un progetto su due consigliature, da realizzarsi in 10 anni. Perchè 5 anni non bastano a rimediare ai guasti di una mala gestione trentennale della città.
Questo è un appello a tutti i cittadini che amano Mola e vogliono vederla rinascere. Chiediamo il vostro concorso a qualsiasi livello: di idee, di proposte, economico o anche solo morale.
Contattaci via mail, via chat, a voce, ai gazebo, in qualsiasi modo.

sabato 11 novembre 2017

PIRP CERULLI

Nei giorni scorsi è andata in scena l'ennesima replica dello spettacolo cui stiamo assistendo da diversi anni, sopratutto da quando il PD e l'ex-sindaco Giangrazio Di Rutigliano ci hanno regalato un anno di commissariamento.

Molto sinteticamente, c'è un ritardo nel completamento delle opere di urbanizzazioni per il Pirp Cerulli dovuto a problemi della ditta appaltatrice. I cittadini coinvolti hanno giustamente chiesto un incontro con la Commissaria Paola Schettini e con il responsabile comunale ing. Berardi. Durante l'incontro, la Commissaria ha recitato la solita litania: "Mola ha un sacco di problemi e questo si aggiunge a tutti gli altri. Dovreste prendervela con chi vi ha amministrato sinora".
Mentre l'ing. Berardi provava a giustificare i ritardi avuti sinora e prometteva di risolvere il problema entro 5 mesi.
Mentre l'ing. Berardi provava a giustificare i ritardi avuti sinora e prometteva di risolvere il problema entro 5 mesi.
Ciò evidenzia plasticamente due verità elementari:
1. la Commissaria non ha tutti i torti a ricordare che le responsabilità sono della classe politica che ha amministrato Mola negli scorsi decenni
2. che la macchina comunale, ed in particolare il settore tecnico, va potenziato.
Entrambi i punti precedenti richiedono una nuova classe politica. Chi ha procurato le centinaia di problemi in cui attualmente Mola non può far parte della soluzione.