domenica 28 dicembre 2014

NON LASCIAMO SOLO NINO DI MATTEO

Sin dalle prime minacce di morte ricevute ci siamo sentiti in dovere di esprimere tutta la nostra solidarietà al giudice Nino Di Matteo. Un anno fa esponemmo uno striscione sul balcone della nostra sede, lo stesso striscione ha poi marciato al fianco di Salvatore Borsellino nella manifestazione generale con cui il "Movimento delle Agende Rosse" chiedeva al ministro Alfano di adoperasi per dare a Di Matteo tutta la protezione necessaria.
A distanza di un anno Di Matteo è un uomo solo, abbandonato dalle istituzioni ma non da tutti quei cittadini che credono fortemente nel valore dell'onestà. Oggi siamo tornati in piazza per sottolineare ancora una volta come la solitudine di Di Matteo sia degna di uno Stato criminale. Il ministro degli Interni Alfano tergiversa, prende tempo, recita la parte assegnata e, a tutti gli effetti, se ne lava le mani. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Premier, Matteo Renzi, non spendono una parola di solidarietà nei confronti del pm palermitano condannato a morte. Tocca quindi a tutti quei cittadini che credono ancora che gli uomini onesti siano un valore e non un ostacolo per questo Paese, non lasciarlo solo.
Noi non lo lasciamo solo.

“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.”
(Giovanni Falcone)



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