giovedì 13 agosto 2015

TARI: PAGATE E ZITTI


Nonostante una delle immagini emblematiche della passata amministrazione Diperna sia quella della rivolta dei cittadini fuori il palazzo comunale a causa delle tariffe TARES, giorni fa abbiamo appreso dal neo assessore al bilancio, Francesca Mola, che le tariffe TARI del 2015 subiranno un ulteriore rincaro e la causa di tutto ciò, a detta del neo assessore, sarebbe da addebitarsi all’amministrazione precedente, come vuole il manuale del “perfetto politico”: dare sempre la colpa a chi ti ha preceduto. 
In particolare, l’assessore Mola, ha affermato che l’amministrazione Diperna ha, nel 2014, coperto con la TARI soltanto il 66% del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti facendo intendere che il rimanente 34% andasse recuperato nel 2015, causando quindi un’inevitabile aumento delle tariffe.
Normativa TARI alla mano abbiamo scoperto che quanto affermato dall’assessore Mola non corrisponde al vero: la storia del 66% e del 34% è priva di ogni fondamento in quanto dal 2013 lo Stato obbliga i comuni a coprire integralmente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e, quindi, gli aumenti che i cittadini pagheranno sono soltanto riferiti alla copertura integrale del 100% della TARI 2015. 
Come abbia fatto l'assessore Mola a dare una dichiarazione del genere, priva di così plateale fondamento, rimane un mistero incredibile ma forse la risposta è da cercarsi tra le pagine di cattiva politica che stiamo vivendo sin dall’insediamento di questa nuova amministrazione. Forse se l’assessore avesse dedicato più tempo a studiarsi con dedizione ed umiltà la situazione tributaria molese invece di sprecare energie per difendere la sua poltrona da vicesindaco dalle insidie del PD, oggi ci ritroveremmo a non dover pagare ulteriori aumenti della TARI. Oggi risuonano ancor più rivoluzionarie le nostre parole, quando in campagna elettorale affermavamo che noi del M5S avremmo assegnato gli incarichi in base al merito e non per ragioni di appartenenza politica, clientelismo, voti e ricatti morali.

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