mercoledì 6 dicembre 2017

ENZO DEL RE

Mola ha avuto uno dei più grandi cantautori del Novecento. E non se ne è accorta.

Ha lavorato con Dario Fo, Enzo Jannacci, ha frequentato i più grandi protagonisti della musica del secolo scorso: Lucio Dalla, Francesco Guccini, gli Area. Forse il più grande tra tutti loro ma incompatibile con l'industria discografica per la sua radicalità. Si rifiutava di andare ai suoi concerti in auto ostinandosi a muoversi con i mezzi pubblici. E spesso non arrivava in tempo perchè fermato dalle forze dell'ordine per il suo vezzo di praticare l'autoriduzione del biglietto.
Gli spettatori erano messi a dura prova in quanto lui pretendeva di suonare 8 ore e chiedeva come cachet la paga di un operaio. Un artista "puro", che si ostinava a voler piegare il mondo alle sue idee, piuttosto che piegare le sue idee al mondo.
Ha ricevuto riverenti e commossi omaggi da grandissimi autori: Roberto Roversi, Francesco Guccini, Daniele Sepe, Moni Ovadia e, sopratutto, Vinicio Capossela, suo grandissimo ammiratore che l'ha portato sul palco del concerto del 1° maggio di qualche anno fa. E lì, forse l'unica volta che si è concesso al grande pubblico, l'ha stregato.
Salito sul palco da totale sconosciuto, inizia a suonare nell'indifferenza di centinaia di migliaia di ragazzotti che, dopo pochi minuti vengono ipnotizzati da quella voce monodica da muezzin e da quelle percussioni provenienti da un unico strumento: una normale sedia in legno. Finisce con tutto il pubblico del concertone che intona in coro "tengo 'na voglia 'e fa niente", suo cavallo di battaglia insieme a "Lavorare con lentezza", brano icona di un'intera generazione che ha fatto da colonna sonora ad un film omonimo.
Insomma, una grandissima figura del nostro recente passato, stimato da grandi intellettuali ma pressochè sconosciuto e comunque ignorato nella sua Mola, dove è morto in totale solitudine ed in stato di indigenza.
Pensiamo che Mola debba restituire a "Car'vaun", soprannome della sua famiglia, almeno una parte del lustro che lui ha dato a Mola. Il suo nome è Enzo Del Re e riteniamo che gli vada intestata quantomeno una via pubblica. Di più: Enzo Del Re dovrà essere parte fondamentale di quel processo di costruzione del "brand" di Mola, indispensabile per incrementare la domanda turistica indispensabile anche per lo sviluppo della nostra città. Oltre che per farci sentire orgogliosi di aver avuto come concittadino un artista geniale come Enzo Del Re, di cui linkiamo uno dei suoi brani più belli in assoluto: Scitt'rà, sua risposta a Micio nero del quasi compaesano Domenico Modugno che professava l'arte di arrangiarsi. Grande Enzo.
#rifacciaMolaGrande



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