lunedì 2 dicembre 2013

L’APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO TARES E L’OPPOSIZIONE INESISTENTE

Venerdì 29 novembre 2013, tra i tanti punti all’ordine del giorno, è stato approvato finalmente, il regolamento della TARES 2013. La TARES, introdotta dal Governo Monti con il Decreto Legge n. 201 del 2011, è la nuova tassa dei rifiuti e dei servizi "indivisibili". A differenza della TARSU, la TARES tiene conto non solo della metratura dell’immobile ma anche del relativo numero dei componenti, della produzione media dei rifiuti e di altri parametri.

Il consiglio comunale ha stabilito, con delibera del 22/07/2013, per l’anno 2013 in tre rate il pagamento della Tassa sui rifiuti con scadenza il 31 agosto, il 31 ottobre e il 31 dicembre. Le prime due rate di acconto sono state determinate in conformità a quanto già versato dai contribuenti nell’anno 2012 per la TARSU mentre, il conguaglio correlato alla nuova tassa (TARES) e la maggiorazione dello 0,30 euro per metro quadro (gettito fiscale che andrà totalmente allo Stato), saranno versati in coincidenza della terza rata scadente il 31 dicembre 2013. Come si evince da quanto detto gli effetti della tanto odiosa tassa arriveranno con l’ultima rata di dicembre.

Ci riteniamo completamente insoddisfatti da quanto disposto dal regolamento TARES, perché oltre a non introdurre nuovi parametri per l’ottenimento di agevolazioni, riduzioni ed esenzioni, per giunta suggeriti da noi con un’istanza il 24 ottobre (che potere visionare qui), il provvedimento elimina alcuni parametri già presenti nel regolamento della TARSU 2012. La riduzione del 70% per i nuclei familiari con componenti portatori di handicap di grado pari o superiore al 74%, con reddito del nucleo familiare complessivo non superiore a €. 22.000,00, prevista nel regolamento TARSU, è stata, infatti, eliminata.

Nello stesso tempo si aggiunge la completa incapacità di un’opposizione inesistente che si limita a votare contro e che non ha presentato neanche una modifica al regolamento in commissione, salvo poi presentarsi in consiglio con qualche emendamento, fatto in fretta e furia da depositare e discutere, in barba al regolamento del consiglio comunale che prevede, infatti, che gli emendamenti debbano essere presentati in forma scritta due giorni prima del suddetto consiglio. Cari consiglieri apprezziamo il tentativo in extremis, purtroppo però non serve lamentarsi a giochi fatti, bisognava combattere e informarsi molto prima come abbiamo fatto noi.

La nostra istanza prevedeva l’inserimento di nuovi parametri per l’ottenimento di agevolazioni che avrebbe permesso ai nuclei familiari, in base all’indicatore ISEE, una riduzione o l’esenzione totale della tassa.

Durante il dibattito sono nati dubbi interpretativi, tra il Sindaco e i consiglieri di opposizione, sulla norma del decreto legge che regola la concessione di agevolazioni all’interno dei regolamenti. Il sindaco ha dichiarato che se fossero state applicate le riduzioni e le esenzioni, tali agevolazioni sarebbero state a carico dei contribuenti, perché le entrate del tributo dovevano coprire anche le risorse destinate alle suddette agevolazioni, e che quindi tali risorse non potevano essere iscritte nel bilancio. Ma è falso, infatti, gli enti possono deliberare riduzioni tariffarie ed esenzioni TARES, diverse da quelle già previste dalla legge, prevedendone la copertura finanziaria, nonostante l'articolo 5 del dl 102/2013 abbia abolito l'obbligo di fare ricorso a risorse dell'ente per elargire benefici fiscali ai contribuenti. Del resto, la norma ha eliminato l'obbligo di copertura, ma non ha escluso la facoltà dell'amministrazione comunale di iscrivere in bilancio le spese per attribuire a determinati soggetti eventuali agevolazioni.

Nessuno, però, ha preso in considerazione la possibilità di rinviare l'ultima rata di dicembre, come previsto e consentito dall’art. 5 del D. L. n. 102 del 2013. L’articolo in questione, infatti, ai commi da 1 a 3, riconosce al Comune la possibilità di approvare il regolamento di disciplina del tributo anche secondo principi diversi da quelli previsti dalla legge e che tale facoltà può essere esercitata dall’ente locale entro il termine previsto per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013, che il comma 1 dell’art. 8 dello stesso D. L. n. 102 del 2013 ha differito al 30 novembre 2013. Nel rimodulare i regolamenti potevano essere previste rate con scadenza nel 2014, ma con il versamento della maggiorazione standard nel 2013. Dunque il rinvio dell’ultima rata della tassa, ad esclusione della maggiorazione standard (0.30 a mq) era possibile ed era uno dei primi punti della nostra istanza.

In realtà, il funzionario, questo lo sapeva, infatti, ci ha spiegato il reale motivo per cui non è stata presa in considerazione nessuna delle agevolazioni proposte. Il motivo è semplice e alquanto banale, in pratica non ci sono soldi.

Tanti comuni hanno disposto l’inserimento di riduzioni e di agevolazioni all’interno del regolamento TARES, comuni che a differenza di quello di Mola di Bari hanno sforato il patto di stabilità e che quindi avevano minori margini di manovra, avendo una situazione di crisi ben peggiore, ragion per cui si termina, che a nostro parere la scusa del “non ci sono soldi” NON REGGE!

Nessun commento: